mal di schiena

IL MAL DI SCHIENA

Quello che ho imparato dal mal di schiena

Spesso il dolore o una crisi portano con sé grandi lezioni. Ecco quello che ho imparato quando sono rimasto bloccato per colpa del mal di schiena.

Il 90% della popolazione soffre a causa del mal di schiena

Superati i 40 anni di età, è diffuso provare almeno una volta i sintomi del mal di schiena o aver sentito una persona a te vicina lamentarsi per il dolore alla colonna.

Il mal di schiena può manifestarsi come un dolore improvviso che “blocca” la zona lombare, oppure come un indolenzimento progressivo che rende difficoltosi i movimenti.

Bastano un allungamento troppo intenso, un colpo di freddo, uno sforzo eccessivo, ed ecco che la schiena duole e siamo costretti a ricorrere ad antidolorifici o farci visitare da un ortopedico.

Il dolore alla schiena può essere descritto in diversi modi quando si vuole ipotizzare una diagnosi:

  • Indolenzimento muscolare
  • Dolore lancinante
  • Dolore che si irradia verso una gamba o ad entrambe
  • Dolore che peggiora quando ci si piega o si solleva la schiena
  • Dolore che aumenta in posizione supina
mal di schiena
Foto di 8thBox da Pixabay

Nel mio caso, il primo mal di schiena lancinante è avvenuto dopo che ho seguito intense pratiche di Ashtanga Yoga. Una disciplina Yoga che prevede posizioni dinamiche eseguite con una certa velocità, la quale mi ha portato a fare i movimenti di allungamento in modo intenso ma soprattutto con una postura errata.

Voglio sottolineare, che la pratica di Ashtanga Yoga è favolosa. L’errore è stato tutto mio, perché non ero pronto a seguire la sequenza con la mia struttura muscolare, costruita dai pesi, senza un’adeguata flessibilità e soprattutto senza sapere che la mia schiena già presentava una “sorpresa”.

Il mal di schiena può subentrare a causa di posture scorrette

Ho dovuto cominciare a lavorare sulla postura, andando ad allungare dolcemente e correttamente i muscoli retratti che non mettevano la colonna vertebrale nel giusto allineamento.

Lezione 1: uno specialista può aiutarti a curare correttamente il mal di schiena

SE IL DOLORE È FORTE, UNA DIAGNOSI DA UNO SPECIALISTA È IMPORTANTE.

Il dolore lancinante mi ha portato da diversi specialisti, osteopati, fisioterapisti ed ortopedici che solo dopo aver fatto le lastre e la risonanza magnetica hanno potuto farmi la diagnosi:

Spondilolistesi della L5 su S1.

La mia vertebra lombare, l’ultima (L5) era spostata avanti rispetto alla vertebra sottostante (S1). Ecco svelata la “sorpresa”!

mal di schiena
Foto di eendeckel da Pixabay

Una diagnosi non delle migliori, perché nel peggiore dei casi, la soluzione è un’operazione chirurgica che fissa con delle placche metalliche le vertebre fra loro.

Lo sconforto mi ha portato, come ho scritto prima, a modificare i miei allenamenti per poter risolvere il dolore e fare una buona manutenzione della schiena cercando di posticipare il più possibile l’operazione chirurgica.

Ho intensificato lo stretching per la flessibilità dei muscoli posteriori della coscia, degli adduttori, per sbloccare il bacino nei suoi movimenti e avere meno carico sulla zona lombare.

Posso sostenere per esperienza, che questo metodo è utile alla maggior parte delle persone, a causa della vita sedentaria che non gli permette di mantenere il corpo flessibile e in salute.

I muscoli posteriori della coscia e il bacino, spesso sono rigidi e poco flessibili.

mal di schiena
Foto di Pexels da Pixabay

Vuoi sapere se anche tu hai un problema di retrazione (rigidità) dei muscoli posteriori della coscia?

Fai a gambe tese un piegamento della colonna in avanti andando in direzione della punta dei tuoi piedi. Se li tocchi hai ottime possibilità di avere una schiena ed un bacino con una buona postura e flessibilità: tutta salute per le tue articolazioni.

Lezione 2: Allenare i muscoli di sostegno è importante per evitare il mal di schiena

Ho imparato l’importanza di allenare gli addominali e i paravertebrali.

Avere come alleati dei forti e resistenti muscoli nella zona centrale del corpo è fondamentale.

Immagina il tetto di una casa se non avesse delle solide mura, quanto potrebbe resistere in piedi nel caso di qualche forte perturbazione?

I MUSCOLI STABILIZZANO E ALLEGGERISCONO IL CARICO DAI DISCHI INTERVERTEBRALI.

mal di schiena
climber con TRX

Per chi ha un po’ di peso in più, soprattutto se depositato nella zona dell’addome, dovrebbe pensare che quello, è un carico costante per le vertebre della zona lombare.

RIENTRARE NEL PESO FORMA AIUTA A MANTENERE LA SCHIENA SANA.

Dopo la risonanza ho portato l’attenzione anche a quelli che si chiamano DISCHI INTERVETEBRALI.

Che funzioni hanno i dischi intervertebrali?

  • Sono a diretto contatto con le vertebre e fungono da ammortizzatore idraulico.
  • Ogni disco intervertebrale ha una parte centrale (il nucleo polposo) formata da una sostanza gelatinosa costituita per l’88% da acqua; una parte anulare esterna, l’anello fibroso, costituito da strutture fibro-cartilaginee disposte attorno al nucleo centrale.
  • La funzione del nucleo è quella di ridistribuire le forze di compressione e permettere alle vertebre significativi micro movimenti in ogni direzione, che sommandosi si traducono in quei movimenti di grande ampiezza che caratterizzano la colonna vertebrale.
  • L’anello fibroso ha la funzione di contenere il nucleo, resistere alla tensione e mantenere a stretto contatto le vertebre.

Lezione 3: un corretto movimento riduce i sintomi da mal di schiena

I DISCHI INTERVERTEBRALI HANNO BISOGNO DEL MOVIMENTO PER ESSERE NUTRITI

Il carico sulla colonna vertebrale produce una compressione del nucleo polposo, producendo la fuoriuscita di liquidi e l’espulsione di cataboliti, mentre lo scarico della colonna produce la condizione inversa, consentendo l’ingresso di liquidi nuovi e di sostanze nutritive.

Essendo il nucleo polposo sprovvisto di vasi sanguigni, il nutrimento di quest’ultimo avviene grazie a questa sorta di effetto pompa (di carico e scarico) sulla colonna (vertebre).

Alternare in modo equilibrato fasi di carico e di scarico è il meccanismo per eccellenza per nutrire e mantenere giovani i dischi intervertebrali riducendo la possibilità di contrarre il mal di schiena.

Lezione 4: l’idratazione può prevenire dalla formazione di ernie

Un altro punto importante è dato dalla quantità di liquidi presenti nel nucleo polposo, (l’88% è acqua).

Mantenersi ben idratati è un gesto di sana prevenzione contro il mal di schiena mantenendo i dischi sani.

Quando il carico sulle vertebre e quindi sui dischi intervertebrali è eccessivo o prolungato, può crearsi il deterioramento dell’anello fibroso, che tenderà a rompersi con la fuoriuscita del nucleo polposo (ernia).

La fuoriuscita del materiale nucleare può andare a comprimere le strutture del sistema nervoso causando i sintomi dolorosi.

Lezione 5: spesso non siamo consapevoli dei problemi della nostra schiena

Quando mi diedero l’esito degli esami, tutti gli specialisti mi dissero che praticamente la maggior parte della gente ha delle pessime condizioni dei dischi e della colonna vertebrale, a volte con ernie, ma spesso senza sintomi dolorosi.

Per ricapitolare, ecco cosa mi ha insegnato il mal di schiena:

  • Se il dolore è molto forte e continuo, è importante farsi fare una diagnosi precisa del problema che lo genera.
  • Fare stretching per migliorare la flessibilità ed ottenere una postura migliore, è fondamentale per evitare eccessivi e scorretti sovraccarichi sulla colonna vertebrale.
  • La flessibilità del bacino è un fattore a cui rivolgere l’attenzione.
  • Rinforzare i muscoli di sostegno della schiena, come i glutei, gli addominali ed i muscoli Paravertebrali è molto importante.
  • Idratarsi correttamente per mantenere i dischi intervertebrali ben nutriti è fondamentale per ridurre la possibilità che si formino delle ernie.
  • Fare attività di carico e farla seguire da fasi di scarico, nutre e rigenera i nuclei polposi dei dischi e mantiene la tua schiena in salute.

Io ho superato il dolore grazie a queste lezioni che ho imparato direttamente dal dolore.

Il mal di schiena mi ha portato a migliorare la situazione perché ho cambiato diverse abitudini che non erano le migliori per la mia colonna vertebrale.

Mi auguro che queste lezioni che ho appreso possano essere utili anche a te, utilizzando il dolore come maestro ed evitandolo allo stesso tempo.

Grazie per la tua attenzione.

A presto,

Ale

2 commenti su “IL MAL DI SCHIENA”

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