DEVO vs VOGLIO

La maggior parte delle volte che conosco una persona quando inizia ad allenarsi o a seguire un determinato regime alimentare, da subito mi rendo conto che non ha chiari i motivi più profondi che la guidano nella sua scelta.

Si…..possono esserci una dichiarazione di qualche kg in più (la più diffusa), oppure che ha subito un infortunio o si è sentita in difficoltà nella sciata domenicale o in altre attività fisiche quotidiane… ma spesso non si va a fondo del reale perchè.

“Chi ha un perchè abbastanza forte, può superare qualsiasi come”. Nietzsche

Un altro elemento a cui presto attenzione quando mi espongono le motivazioni, è l’uso del DEVO e del VOGLIO. Ogni parola, in sè racchiude oltre al significato letterario, anche molte emozioni/energia che condizionano la nostra vita.

LE PAROLE HANNO ENERGIA

Pensa un istante, cosa evoca in te la parola DEVO/DOVERE?

Devo viene da “fuori”, siamo stati spesso condizionati/educati fin da piccoli a fare azioni senza essere messi al corrente del perchè andavano fatte.

Perchè i “grandi”, dall’alto della loro esperienza sapevano che era giusto così e quindi andavano fatte. Era il metodo usato dalla maggior parte dei genitori di chi oggi ha più di 35 anni.

Venivamo educati a non sviluppare una buona e consapevole capacità di scelta.

La triste realtà è che una volta cresciuti, diventiamo noi stessi quelle stesse autorità e ci imponiamo dei devo spesso frustranti e difficoltosi.

In più non ci diamo dei buoni e piacevoli motivi per scegliere.

Molte volte ci diamo anche delle pesanti punizioni con affermazioni/pensieri o peggio paragoni come :

“sei grasso/a e non sei riuscito/a a dimagrire, fai proprio schifo!”

“guarda quello/a che forma fisica ha….” spesso paragoni improponibili da modelli che non centrano nulla con il nostro contesto.

“ho fatto un allenamento di merda, sono proprio una schifezza”

……..sono solo alcuni esempi, ma ti assicuro che sento usare contro se stessi paroline meno delicate.

Come credi possa rispondere, in questo caso reagire, la tua parte emotiva?

Dopo un pò di sopportazione, alla prima occasione ci sarà uno sgarro alimentare o l’abbandono della dieta/allenamento, semplicemente perchè non se ne può più di tollerare i devo con i connessi giudizi e paragoni che li accompagnavano.

Questi sono chiamati conflitti autosabotanti, inseriti nel subconscio e vinceranno al 90% delle volte.

Veniamo alla parola VOGLIO, cosa risuona in te?

Voglio viene da dentro. Si usa quando siamo capaci di scegliere e vivere secondo le nostre intenzioni. Siamo più allineati con la nostra parte emotiva più profonda.

Chi sceglie Voglio, spesso non si condanna se riceve un fallimento durante il percorso di miglioramento di sè stesso.

Al contrario impara e consolida il fatto che i risultati si hanno con l’impegno e non tutto in una volta sola senza ‘fatica’.

Chi si muove con la parola Voglio ha più possibilità di entrare in quel flusso di piacere durante la sfida con sè stesso nel fare ciò che serve. Esce dalla zona di confort e pianifica un passo alla volta ciò che desidera.

Con il Voglio è più semplice dedicare la nostra attenzione e concentrazione verso l’obiettivo.

Ti assicuro che sono azioni non facili, perchè non fanno parte del nostro pacchetto automatico di abitudini installate con il tempo.

Si userà la Priorità per il risultato che vogliamo, perchè altrimenti la scusa del “non ho tempo” , prenderà piede e vincerà. Questa affermazione è la più gettonata per giustificarci ed evitare i famosi ‘insulti’ alla ns persona fatti….da noi stessi.

E’ davvero una sfida della vita soffermarsi per qualche momento ad indagare dentro noi stessi, lasciando da parte per un istante le innumerevoli distrazioni esterne ma è necessario farlo per scoprire perchè lo vogliamo.

Scoprire i nostri desideri più profondi per realizzarci, migliorandoci. Alleniamoci ad uscire dalle nostre routine quotidiane che conosciamo e che alla lunga possono trasformarsi in noia.

Non facile e per questo il viaggio si presenta decisamente affascinante e lungo ma ricco di soddisfazioni.

ENERGIA, CONCENTRAZIONE con lo STATO di FLUSSO

Hai presente quella sensazione che il tempo sia volato? E’ quel momento in cui senti di essere in uno stato di grazia, dentro a una ‘bolla’ lontana da ogni distrazione.

E’ uno stato legato alle nostre competenze, ed è stato studiato dallo psicologo ungherese Mihaly Csikszentmiihàlyi.

Lo stato nel quale ti senti completamente concentrato nello svolgere un compito, dai il meglio di te e perdi la sensazione del tempo, della fame e di altre ‘distrazioni’… è definito come “stato di flow“, ovvero uno stato di flusso.

Molti di noi sicuramente lo hanno sperimentato, senza conoscere come si può generare consapevolmente questo benefico stato di profonda e piacevole stato.

Prenderemo come esempio, il momento in cui ci si allena, per rendere questa attività più piacevole e proficua.

Molte persone purtroppo iniziano l’attività dell’allenamento in uno stato ben lontano da quello del flusso.

Partono già con l’idea che vanno in palestra perchè si deve far qualcosa per porre rimedio alla pessima forma fisica a cui sono arrivati.

Spesso non sanno perchè eseguono determinati esercizi, li svolgono male e senza mettere la giusta difficoltà per portare un beneficio al corpo. Hanno fretta di fare il loro ‘dovere’.

Mentre si allenano lasciano catturare la loro attenzione e concentrazione dal cellulare che si portano dietro, per vedere le notifiche di messaggini o addirittura rispondere alle mail….

Tutti elementi che come puoi ben immaginare non favoriscono la creazione dello stato di flusso.

Se non c’è Flusso, non c’è piacere e i risultati per l’allenamento svolto possono farsi desiderare per anni.

Come si genera lo stato di Flow.

E’ connesso al nostro livello di intenzione.Chiediti perchè ti stai allenando e cosa vuoi ottenere.

Csikszentmiihàlyi definisce l’atto di concentrare la tua attenzione in un’azione o su un obiettivo.

Entra in palestra con un programma preciso di esercizi che farai cercando di alzare di poco l’asticella delle difficoltà, con un piccolo incremento di carichi o riduzione dei tempi di recupero…

Segna su una scheda cartacea gli obiettivi (carichi) raggiunti, per imprimere una maggiore soddisfazione nei confronti di ciò che stai facendo per raggiungere i tuoi obiettivi.

Affrontare con impegno un livello di difficoltà, di cui sai avere le capacità per poterla superare, migliorerà il tuo desiderio nel continuare, perchè senti che le tue competenze nello svolgere il compito stanno aumentando.

L’impegno non deve essere troppo facile, altrimenti ti annoieresti e non troppo difficile per non creare uno stato di frustrazione e desiderio di abbandono dell’attività.

Cosa succede fuori dallo stato di flow

questo grafico rappresenta i stati emotivi collegati in proporzione a difficoltà e competenze.

Se sollevi un peso con troppa facilità, oltre a non dare uno stimolo di progressione e miglioramento ai muscoli, sarà facile provare noia, mentre se il livello di carico (difficoltà) aumenta di poco rispetto alle tue competenze, questo porterà a concentrarti di più sull’esercizio.

Superata la difficoltà, oltre a creare un adattamento migliorativo nello stato di forma fisica, darà un incremento dello stato di soddisfazione interiore a livello emotivo.

Concentrazione, motivazione, gratificazione, tutto in un unico momento di profonda consapevolezza. Niente male, no?

Lo stato di flusso ti aiuterà a creare l’abitudine, perchè con il piacere generato dall’esperienza, si avrà inconsciamente il desiderio di ripetere l’azione.

Ricapitolando:

1) crea un obiettivo chiaro da raggiungere, una tabella allenamento, carichi da superare nel tempo. L’intenzione dietro all’obiettivo è l’ingrediente base per generare lo stato di flusso.

2) cerca dei feedback immediati, segna i carichi utilizzati, così comprendi se stai andando nella direzione giusta.

3) sfidarsi, non troppo e non troppo poco. Non creare stati di noia o frustrazione con obiettivi troppo piccoli o grandi.

4) Intenzione + Azione + Senso del tempo: essere presente al 100%. Evita distrazioni esterne, come i cellulare, mentre svolgi il tuo allenamento.

5) il piacere prima di tutto, trova motivazioni gratificanti. Fallo per te, per il tuo miglioramento personale, fisico, mentale ed emotivo.

Buon Flusso

 

 

 

IL “NERVO” della SALUTE

Le funzioni benefiche del nervo vago sull’organismo

In un precedente articolo ho sottolineato l’importanza di un sistema nervoso “equilibrato”.

Per la salute è necessario dopo uno stato di ‘attivazione’ per fronteggiare una sfida, tornare alla normalità con un periodo di riposo fisico ed emotivo.

Il sistema nervoso simpaticotonico “attiva” tutto l’organismo, per fronteggiare il momento di “attacco o fuga”.

Terminato il momento di ‘stress’, in modo naturale il corpo torna alla normalità grazie al sistema parasimpatico.

Il sistema nervoso parasimpatico è la chiave di volta per guarire e rigenerare tutto il corpo.

Il nervo della salute a cui mi riferisco nel titolo di questo articolo, è il NERVO VAGO.

il nervo vago

Cos’ha scoperto la scienza sul nervo vago?

Alla fine degli anni ’90 il dott. Kevin Tracey fece un’interessante osservazione (allego l’articolo per chi volesse approfondire). Mentre stava sperimentando l’iniezione di un farmaco anti-infiammatorio a livello cerebrale, si accorse che l’infiammazione veniva bloccata anche a livello della milza e di altri organi, anche se la quantità del farmaco era troppo piccola per entrare nella circolazione ematica e arrivare ad avere effetto negli organi.

Attraverso studi successivi comprese che il cervello usava il sistema nervoso, e in particolare il nervo vago, per agire sulla milza e sugli altri organi per ridurre l’infiammazione.

Il nervo vago attraverso uno stimolo nervoso rilascia la molecola acetilcolina nell’organo bersaglio oggetto dell’infiammazione inducendo la soppressione della produzione di citochine TNF.  (Tracey, 2002)

Conosciamo meglio il nervo vago

E’ chiamato vago perchè letteralmente dal cervello vaga per tutto il corpo, innervando con numerose ramificazioni il cuore, polmoni, milza, intestino e altri organi vitali fino ad arrivare all’intestino.

E’ il principale ed  il più esteso ramo parasimpatico del sistema nervoso.

nervo vago

Dal punto di vista biologico, il nervo vago contrasta sia lo stress ossidativo, sia le infiammazioni, sia l’eccessiva attivazione del sistema nervoso simpaticotonico.

Grazie al nervo vago, vi è un continuo scambio di informazioni sullo stato d’essere degli organi interni.

Circa l’80/90% delle fibre del nervo vago sono dedicate a comunicare dal basso verso  l’alto.

Quando si parla di emozioni o “sensazioni di pancia”, ci si riferisce proprio a queste informazioni che dagli organi interni arrivano al cervello tramite fibre sensoriali.

La comunicazione dall’alto verso il basso, favorisce (se allo stesso tempo siamo in una condizione di calma), l’attivazione dei processi digestivi, fenomeno che non avverrebbe correttamente se la mente ‘agitata’ inviasse messaggi di tensione.

Saper attivare il nervo vago, comporta sapersi rilassare più velocemente dopo uno stress, regolare in modo più efficace il battito cardiaco e il livello di glucosio nel sangue, interagire correttamente con il sistema immunitario per ridurre l’ intervento antinfiammatorio quando non è più necessario.

Un malfunzionamento del tono vagale è correlato con stati di infiammazione cronica, umore ed emozioni negative, isolamento e infarto.

Se il nervo vago funziona bene, favorisce relax e calma. E’ associato anche a maggior abilità sociali e psicologiche, come la capacità di provare empatia, miglioramento della memoria e della concentrazione.

Come supportare e rafforzare il nervo vago

Numerose ricerche scientifiche, dimostrano che il sistema nervoso è geneticamente predeterminato, tuttavia esistono stili di vita, abitudini e comportamenti che risultano ancora più rilevanti dell’eredità genetica.

Diventa molto interessante indagare su quali meccanismi possono migliorare la salute e la qualità della vita, per sfruttarli a vantaggio del benessere fisico ed emotivo.

1. Respirazione e nervo vago sono correlati

Nervo vago

il primo modo per agire sul tono vagale è collegato alla sua funzione di regolare il respiro ed il battito cardiaco. Una respirazione lenta e profonda che coinvolge il muscolo del diaframma è fondamentale.

È importante che l’espirazione sia più lunga dell’inspirazione. Dopo un evento stressante, concentrarsi sulla respirazione, favorisce il superamento delle tensioni più velocemente.

Fare delle sessioni di respirazione, di pochi minuti, permette di allenarsi ad essere più veloci nel recupero fisico/emotivo.

Consapevolezza e connessioni neurali migliorano del nervo vago

Il nervo vago trasmette segnali dagli organi al cervello e viceversa. Una maggior consapevolezza dei propri stati interni (dalla tensione muscolare, alla fame, sapore del cibo, del respiro..) ed esterni (percezione del corpo nello spazio, rotazione di un arto, fino alla sensibilità rispetto luce e colori..) permette di sviluppare plasticità neurale.

NERVO VAGO

Attività come lo yoga, il tai chi e diverse forme di meditazione possono aiutare in questo processo di consapevolezza.

3. Il movimento rafforza il nervo vago

nervo vago
Photo by Jonathan Borba on Unsplash

Che il movimento fisico faccia bene è ormai noto.

Molti non sanno che fa bene anche al nervo vago. Quando si esegue un’attività fisica appena al di sopra delle nostre potenzialità, con richiesta di un buon livello di coordinazione, viene stimolato e rafforzato anche il nervo vago.

4. L’alimentazione e il nervo vago sono strettamente collegati

La connessione del nervo vago con lo stomaco e l’apparato digerente è rilevante. Pensiamo solo alla serotonina, il cosiddetto ormone della felicità: il 95% della serotonina viene prodotto dall’intestino e regola l’attività digestiva.

nervo vago

L’intestino detto anche “secondo cervello”, possiede una vera e propria rete nervosa autonoma. L’assunzione di cibi raffinati, grassi idrogenati, l’alcool, l’abuso di antibiotici, mancanza di attività fisica, sono tutti fattori che possono determinare uno stato di infiammazione a livello intestinale.

Per concludere:

la buona notizia è che possiamo fare molto per la salute, non è esclusivamente determinata dalla genetica.

Molti comportamenti, abitudini che possiamo scegliere di attuare durante la nostra giornata, incrementano notevolmente i livelli di benessere, salute ed energia psicofisica.

Mantieni il tuo nervo vago in salute e tutto il tuo organismo ne gioverà.

A presto,

Alex

SALUTE: QUESTIONE DI EQUILIBRIO

L’equilibrio del sistema nervoso influenza la nostra salute

Equilibrio significa possedere la giusta quantità (non troppo nè troppo poco) di qualsiasi qualità, che porta all’armonia e all’uniformità.

L’equilibrio è anche la qualità fisica che ti permette di rimanere in piedi senza barcollare e senza cadere.

La parola è comunemente usata per indicare l’equilibrio mentale o emotivo ed è sinonimo anche di padronanza di sè.

Equilibrio deriva dal latino aequilibrium, composto da aequus, “uguale”, e libra, “peso”.

Ovvero: di uguale peso.

Il riferimento più comune di equilibrio che tutti abbiamo nella nostra mente è l’immagine della bilancia in cui i due piatti si allineano orizzontalmente, essendo i pesi appesi di uguale peso.

Dai filosofi greci alle antiche tradizioni dell’antico oriente, raggiungere l’equilibrio è un concetto di benessere per avere una vita sana e felice.

In medio stat virtus -“la virtù sta nel mezzo”-

Aristotele

Con questo articolo voglio parlarti dell’equilibrio legato al sistema nervoso per farti capire perchè la tua salute è strettamente legata ai tuoi nervi.

LA SALUTE E’ CONNESSA AL TUO SISTEMA NERVOSO

Il sistema nervoso è un complesso apparato di “cavi” di varie dimensioni e lunghezze.

Il sistema nervoso si dirama dal cervello e dal midollo spinale (sistema nervoso centrale) a tutti gli apparati, organi, muscoli, pelle, occhi, bocca, articolazioni, tendini, legamenti (sistema nervoso periferico)….

A cosa serve il sistema nervoso

Il sistema nervoso coordina le attività del tuo corpo: presiede al funzionamento degli organi, e gestisce gli stimoli provenienti dall’interno e dall’esterno del corpo.

Per renderla l’immagine più semplice immagina il cervello come il centro da cui partono i comandi e in cui vengono analizzate le informazioni provenienti dal resto del corpo.

Gli organi funzionano grazie al sistema nervoso

Rilevamento di informazioni e reazioni accadono continuamente ma la maggior parte dei segnali avviene al di sotto della coscienza.

Se dovessi “gestire” i miliardi di input raccolti dal sistema nervoso in ogni istante, probabilmente impazziresti.

Alcuni esempi di azioni subconscie svolte dal sistema nervoso sono:

  • Il battito del cuore
  • La digestione
  • L’assimilazione
  • La dilatazione delle pupille in presenza di buio

Come viaggiano le informazioni lungo il sistema nervoso?

Le informazioni viaggiano lungo il sistema nervoso sotto forma di impulsi elettrici, provocati da un’ alterazione dell’equilibrio chimico-fisico del neurone (la cellula nervosa).

Il sistema nervoso periferico è composta da una parte autonoma (al di fuori della tua volontà), che controlla gli organi interni e le ghiandole.

Attraverso questo sistema che consiste in risposte simpatiche e parasimpatiche, il corpo può mantenere un equilibrio interno e reagire a stimoli differenti.

sistema nervoso

Per risposta simpatica, si intende una reazione di attivazione” del corpo come risposta ad uno stimolo specifico.

Semplifichiamo con un esempio:

Se c’è un leone davanti a te, il sistema nervoso simpatico, attiva immediatamente la produzione di ormoni specifici (adrenalina) che stimolano i muscoli, cuore, circolazione per la fuga o l’attacco.

Una volta che il pericolo è passato, il cervello farà entrare in azione il sistema nervoso parasimpatico, per favorire il processo di recupero e guarigione del corpo.

sistema nervoso

LA CALMA FAVORISCE LA RIGENERAZIONE

Queste due reti nervose, (il sistema nervoso simpatico e il parasimpatico), agiscono sugli stessi organi e ghiandole, ma hanno effetti opposti. Per questo bisogna mantenere un EQUILIBRIO tra i due sistemi per mantenere un’ottima salute.

Perchè oggi questo equilibrio è così compromesso?

La vita moderna con tutti i benefici che ha portato, ha creato anche tanti “pericoli” immaginari.

In poche parole non hai più da temere un pericoloso predatore ma al suo posto avrai preoccupazioni come:

  • Un mutuo da pagare per 20 anni (quando ti va bene).
  • Le tragedie del telegiornale.
  • L’ansia per un pericolo immaginario in cui i tuoi figli potrebbero incorrere.

Abbiamo decine e decine di “leoni” immaginari nel nostro cervello, e questo fa sì che il tuo sistema nervoso, in particolare quello simpatico, attivi reazioni di paura e costante stress in tutto il tuo corpo.

sistema nervoso

Il problema è che i nostri antenati dal leone scappavano:

se andava male morivano mentre se andava bene il pericolo cessava di esistere.

Nell’antichità lo stress era di breve durata, oggi le preoccupazioni si “installano” nei pensieri delle persone e mantengono lo stress costante per periodi molto lunghi.

Molte persone convivono da così tanto con lo stress, che non percepiscono più la tensione e i relativi problemi che questa costante “attivazione” può portare sulla salute fisica, mentale ed emotiva.

Qui di seguito troverai una lista di problemi causati da un sistema nervoso simpatico troppo attivo:

  • Accelerazione del battito cardiaco e aritmie cardiache.
  • Aumento della pressione arteriosa.
  • Aumento della sudorazione.
  • Aumento delle tensioni muscolari.
  • Vasocostrizione periferica (mani e piedi freddi).
  • Cattiva digestione e stitichezza.
  • Aumento della glicemia e del colesterolo.
  • Aumento del peso corporeo.
  • Dilatazione dei bronchi.
  • Aumento dell’infiammazione cronica.
  • Invecchiamento precoce.
  • Malattie cronico degenerative come diabete e cancro.

Quindi le reazioni vanno bene, ma solo se sono opportune e momentanee, perché bisogna favorire il funzionamento del sistema parasimpatico per riequilibrare, rigenerare e guarire il corpo e la mente.

Lo stress è utile ed importante ma non per troppo tempo.

I benefici di un sistema nervoso che funziona correttamente

Quando il sistema nervoso parasimpatico funziona, (come reazione naturale dell’organismo alla situazione di calma, riposo, tranquillità) determina:

  • Guarigione.
  • Rilassamento muscolare.
  • Lucidità mentale e proattività.
  • Rallentamento del battito cardiaco.
  • Diminuzione della pressione sanguigna.
  • Riduzione della tensione emotiva (ansia).
  • Attivazione della funzione digestiva.
  • Dilatazione dei vasi sanguigni (mani e piedi caldi).
  • Rallentamento della respirazione.
  • Riduzione della glicemia e del colesterolo.
  • Riduzione dell’infiammazione cronica.
  • Rallentamento dei processi dell’invecchiamento.

Più che mai il sistema nervoso della maggior parte delle persone di oggi, è collegato alle emozioni e pensieri che hanno di fronte agli eventi.

La gestione dei nostri pensieri ed emozioni è fondamentale per portare equilibrio nel sistema nervoso e godere di buona salute.

Come migliorare l’equilibrio del sistema nervoso?

La buona notizia è che puoi fare moltissimo per risvegliare il sistema nervoso parasimpatico, attivare la guarigione e migliorare la tua salute.

Come hai visto, il cervello stimola il sistema nervoso parasimpatico quando rileva il segnale di CESSATO PERICOLO.

Quindi è fondamentale che al nostro sistema nervoso arrivi questo messaggio e per farlo puoi lavorare attraverso:

  1. L’AMBIENTE
  2. I SUONI
  3. LA TEMPERATURA
  4. LA RESPIRAZIONE
  5. I PENSIERI
  6. IL CIBO
  7. IL MOVIMENTO
Ecco alcuni semplici esempi che puoi mettere in pratica facilmente:
  • Trova un luogo calmo, caldo e silenzioso dove trascorrere un po’ di tempo.
  • Ascolta musiche rilassanti per favorire la calma.
  • Posiziona il corpo in modo da permettere ai muscoli di rilassarsi.
  • Esponi il corpo al freddo per brevi periodi (favorisce l’attivazione del sistema parasimpatico).
  • Fai respiri lenti e completi usando il diaframma.
  • Mentre espiri lentamente infondi il pensiero/affermazione di calma attraverso tutto il corpo.
  • Assumi sostanze che favoriscono il rilassamento: camomilla, melissa, tiglio, magnesio…
  • Bevi abbondanti quantità di acqua per idratare e favorire la trasmissione dei segnali elettrici nel sistema nervoso
  • Mangia frutta e verdura che apportano minerali e sostanze che stimolano il sistema nervoso in modo ottimale.
  • Pratica YOGA per imparare a respirare e sciogliere le tensioni muscolari e mentali.
  • Medita.
  • Fai attività fisica (favorisce il rilassamento sia muscolare che mentale).
  • Dormi

Per concludere, ricorda sempre di gestire al meglio l’equilibrio del tuo sistema nervoso.

Scegli una o più soluzioni per infondere al tuo cervello un messaggio di calma.

E’ bene occuparsi di RIGENERARE le proprie energie e mantenere una buona salute per vivere la vita al massimo.

Spero davvero che quest’articolo ti sia stato utile.

A presto,

Ale

VIVERE FINO a 120 ANNI E’ POSSIBILE?

Da quando mi interesso di salute, del vivere bene… la mia attenzione è attratta da libri con titoli come:

  • VIVERE SANI FINO A 100 ANNI  del Dottor Roberto Bianchi
  • VIVERE 120 ANNi del giornalista Panzironi
  • HO DECISO DI VIVERE FINO A 120 ANNI del Dottor Ilchi Lee.

Il mio cambio di priorità/valori nel campo del benessere è iniziato molti anni fa, durante un seminario condotto da un arzillo ‘vecchietto’ che emanava un’allegria, un’energia così alta e contagiosa che la mia vocina interiore, mi ricordo che disse: “voglio diventare così…”

Per tornare alla domanda del titolo, in questi giorni parlavo entusiasticamente della  meta che ognuno di noi potrebbe darsi e mi sono scontrato con molte risposte che anche il dottor Lee ha trovato.

Poche persone a questo ambizioso progetto rispondono con piacere di si, le reazioni sono state più o meno così:

  • noo…sarebbe un inferno!
  • non è possibile.
  • raccontano esempi di gente sana (solo perchè mangiava insalata e faceva del moto), morta per malattie o incidenti.

Pare che la migliore domanda da porsi è : te la senti di vivere fino a 120 anni?

CI SONO SEMPRE PIU ULTRACENTENARI

La scienza concorda che le capacità di vita delle cellule umane sia ben oltre i 120 anni. Ci sono prove documentate di persone che hanno superato i 120 anni. Oggi gli anziani, con pochi accorgimenti sui propri stili di vita e con l’aiuto della moderna medicina, sono più prestanti e in salute rispetto a poche decine di anni fa.

Allora perchè ci sono queste reazioni più o meno forti che contrastano una tale possibilità? Ecco alcune ipotesi:

  1. una vita lunga richiama l’immagine di malattia, fragilità, dipendenza e timore di essere un peso per qualcuno.
  2. la vita che si ha ora, è difficile e poco soddisfacente e non si vede un futuro migliore.
  3. mettere in pratica gli stili di vita migliori (buona alimentazione, movimento…) sono per molti paragonabili a delle torture che li obbligano ad abbandonare quei pochi ‘piaceri’ che si prendono dalla vita.
  4. la paura di un futuro sociale, economico, della solitudine…
  5. la morte fa paura e non si vuole pensare al giorno che arriverà.

Inconsapevolmente o no, sono diversi i pensieri e le emozioni, collegati al fatto che vivere fino a 120 non è un buon obiettivo. Mi auguro, come sostengono il dottor Bianchi e il dott Lee, si diffonda sempre più la cultura dell’amor proprio e della cura della propria anima per vivere consapevolmente ogni giorno con piacere.

LA MORTE, IL NOSTRO APPUNTAMENTO PIU’ IMPORTANTE

In questi anni seguendo la filosofia e lo stile di vita che lo yoga propone, mi è piaciuta moltissimo l’affermazione di Antonio Nuzzo, un insegnante di yoga da più di 50 anni, il quale ad un seminario disse che lo yoga deve preparare l’essere umano all’appuntamento più importante che ha, cioè quello con la morte.

Arrivare a questo appuntamento carichi di acciacchi, o peggio ancora di sentimenti ‘pesanti’ come paura, rabbia, risentimento, rimpianti, tristezza…. non è uno dei migliori stati per fare l’importante ‘passaggio’.

Lo stesso Antonio Nuzzo è rimasto affascinato da come alcuni maestri dello Yoga accolgono con serenità l’abbandono del corpo fisico.

Anch’io nel mio piccolo,in particolare durante un pellegrinaggio in Himalaya, ho visto diverse persone molto grandi (oltre i 100 anni), emanare un carisma di forza, gioia immenso. Sono per me una fonte di ispirazione molto potente.

I CONSIGLI DEL DOTTOR LEE PER VIVERE BENE FINO A 120 ANNI:

LE ABITUDINI DETERMINANO LA LONGEVITA’

Ciò che mangi diventa il tuo corpo, diventa la tua energia, già in molti altri articoli ho sottolineato quanto sia importante scegliere come e cosa mangiare.

Uno studio dell’università di Londra svolto su 65.000 soggetti ha rivelato che chi consumava sette porzioni di frutta e verdura al giorno, presentava un tasso di morte prematura inferiore al 42% rispetto a chi ne consumava meno di una porzione al giorno.

La pratica di ridurre le calorie o il digiuno migliora moltissimo la salute e la vitalità.

FAI ESERCIZIO FISICO.

Fare del movimento fisico è universalmente riconosciuto che contribuisce a mantenerti più forte, sano ed migliora la qualità della vita.

Lo dimostrano quotidianamente arzilli vecchietti che compiono imprese che metterebbero in difficoltà anche giovani sportivi.

IL DNA LO ATTIVI CON LE TUE ABITUDINI

Non è DNA il motivo del successo. E’ la perseveranza, la mentalità…uno stile di vita/abitudini applicato giorno per giorno, anno per anno che porta al successo che noi ammiriamo. Se ti aggrappi alla scusa del dna, del miracolo…. togli potere a te stesso di cambiare le tue abitudini.

GLI OTTIMISTI VIVONO MEGLIO E PIU’ A LUNGO

Chi ha un punto di vista positivo sull’invecchiamento vive più a lungo e meglio di chi ne ha uno negativo. Perchè il corpo, l’alimentazione sono importanti ma il fattore più importante è l’allenamento per creare una psicologia forte, positiva…

Come usi la tua mente è importantissimo, tramite i pensieri e le emozioni fornisci il cibo che nutre tutto il tuo essere.

SCEGLIERE QUANTO VUOI VIVERE

creare un obiettivo è importante anche in questo ambito della longevità. Creare l’intenzione, mette il cervello nella direzione per poterlo raggiungere. Attiva l’attenzione e la volontà per imparare, fare ciò che serve.

E’ una domanda potente, chiediti “per quanto tempo scelgo di vivere?”

LA POPOLAZIONE MONDIALE STA INVECCHIANDO

E’ un dato di fatto, si fanno meno figli e si vive sempre più a lungo, fra pochi anni ci guarderemo in giro e vedremo molti più ‘vecchi’.

Il problema è che pochi si stanno preparando mentalmente e fisicamente per affrontare questa nuova fase.

LA VECCHIAIA E’ UNA FASE IMPORTANTE DELLA VITA. PREPARATI!

Ho visto la generazione di mio padre (1938), che avevano l’obiettivo posto fisso ⇒ pensione e poi completamente impreparati si sono trovati ad affrontare quello che è peggiore della morte…..avere tanto tempo a disposizione e non sapere come impiegarlo con soddisfazione. Una vera tristezza.

Osservavo questi pensionati, che all’inizio erano molto felici di avere la giornata ‘pagata’ dal loro duro lavoro ma nel giro di pochi anni, non sapevano come organizzarsi per tutto questo tempo libero.

Oggi questa situazione sta migliorando tra le generazione dei nuovi anziani, soprattutto in chi ha studiato o ha l’abitudine di leggere.

In queste nuove generazioni di anziani, sai quale problema riscontro? Sono più preparati mentalmente, perchè hanno studiato, leggono…hanno una mentalità più giovanile/attiva, ma ‘abitano’ in un corpo malfunzionante, con molti acciacchi e con poca energia.

Non si sono occupati quando stavano meglio di mantenere il corpo fisico efficiente. Si dà per scontata la salute ma non è così.

Mi auguro che le nuove generazioni abbraccino la cultura di uno stile di vita a 360°, che curino il corpo, l’alimentazione e la mentalità, per vivere con gioia e soddisfazione molti anni di una vita che se si vuole, può essere più lunga e piena.

 GRANDE E’ MEGLIO DI VECCHIO

Concludo raccontandoti che non mi è mai piaciuta la parola vecchio, perchè collegata ad un significato rappresentato da malattia, fragilità, dipendenza, tristezza…. suggerisco sempre di cambiarla con GRANDE.

Per me è questo l’obiettivo per una vita vissuta al meglio: crescere, migliorare e diventare sempre più completi, competenti, saggi, amorevoli e sereni per essere al termine, pronti ad abbracciare anche il nostro appuntamento più importante.

A te la decisione per una vita da grande.

ANSIA e CONNESSIONE MENTE-CORPO

MENS SANA IN CORPORE SANO

                                       Giovenale

Da molti anni tra i vari magneti attaccati al mio frigo, ce n’è uno che riporta questa locuzione latina tratta da Giovenale.

Mi ha sempre molto ispirato pensare a quanto il benessere della mente dipendesse da quello del corpo.

L’intenzione del poeta è di portare l’uomo ad aspirare a due beni primari, quello della sanità dell’anima e alla salute del corpo. Il resto sono valori e beni, importanti ma allo stesso tempo effimeri.

CORPO e MENTE SONO CONNESSI TRA LORO.

Quando ti senti bene fisicamente è più probabile che ti senti a posto anche da un punto di vista psicologico: si è inclini a sorridere, al buonumore e a vedere il bicchiere mezzo pieno, mentre quando ci si sente tristi, demoralizzati, anche il fisico sembra mettersi a fare le bizze e ci si sente gravati da tanti piccoli disturbi.

Anche nel linguaggio comune, se ci pensi bene, questa connessione tra mente e corpo viene sottolineata spesso. Lo confermano espressioni verbali come “mi ha spezzato il cuore”, “sento le farfalle nella pancia”, “ho la testa fra le nuvole”, “ho un peso sullo stomaco” e via dicendo.

DISTURBI DA SINTOMI SOMATICI E DISTURBI CORRELATI:

Una volta la maggior parte dei medici si occupava di ascoltare anche il vissuto emotivo del paziente per poter avere una visione del quadro clinico più chiara. Il corpo spesso somatizza oltre a comportamenti, stili di vita errati, anche stati emotivi persistenti correlati a quello che chiamiamo stress.

Paura, rabbia, tristezza.. se non ascoltate e risolte, portano a veri e propri disordini chimici che nel tempo creano la malattia fisica.

Le emozioni influiscono su organi ed apparati importanti come:

stomaco, intestino, cuore, apparato respiratorio, sensazioni di debolezza o di mancanza di energia, dolori e così via.

La diagnosi fisica è importante quanto quella emotiva

Il vero problema è che quando la malattia è il risultato di un lungo periodo di emozioni non ‘ascoltate’ e non risolte, il paziente spesso ha creato per paura di affrontare il problema a monte, uno stato di evitamento emotivo. Si avrà così una rincorsa a collezionare diagnosi a tutti i costi.

LA SINDROME DEL DOCTOR-SHOPPING:

Esami su esami a livello fisico verranno condotti per trovare una soluzione, una rassicurazione. Questa corsa alla soluzione viene definita come doctor-shopping. Tutti gli esami sono giustificati, perchè a tutti gli effetti il corpo presenta sintomi fisici reali.

Il dolore c’è ed è reale, una delle possibili soluzioni è di prendere in considerazione anche l’aspetto meno fisico, come il proprio vissuto emotivo.

L’ANSIA E LE SUE CONSEGUENZE:

L’ansia, in parole semplici, è la figlia della paura di qualcosa che potrà accadere in futuro e sentire di non avere le risorse necessarie per rispondere in modo adeguato al problema che arriverà.

Come tutte le emozioni l’ansia è una ‘cosa’ buona e giusta, perchè ci darà l’occasione di imparare nuove abilità per crescere e superare le sfide della vita.

Il danno/la malattia si realizza quando si trasforma l’ansia in stress negativo: paure sempre più grandi, conseguenze disastrose, perchè siamo convinti di non essere capaci di sviluppare, trovare le risorse necessarie per affrontare il ‘problema’.

Questo tipo di ansia può somatizzarsi con disturbi fisici veri e propri e trasformarsi anche in attacchi di panico.

Oggi l’ansia è in aumento, perchè le paure immaginate dal nostro cervello sottoposto ad innumerevoli stimoli, sono sempre più intense e varie.

I sintomi fisici possono essere presenti come:
  • irrequietezza
  • agitazione
  • nervosismo
  • iperattività
  • rigidità muscolare
  • mal di pancia
  • ulcere
  • diarrea
  • alterazioni della pressione e del battito cardiaco

LAVORARE SUL CORPO AIUTA A RIDURRE L’ANSIA

Leggendo il libro “LE PAURE SEGRETE DEI BAMBINI” di Lawrence J. Cohen, ho trovato ulteriore conferma di quanto lavorare sul corpo possa aiutare a migliorare anche la nostra vita emotiva.

E’ un libro rivolto ai genitori, dà utili risorse per gestire i sempre più numerosi bambini ansiosi presenti oggi. Sono il frutto dell’ansia che respirano e vivono a casa con i genitori e tutte le altre persone ansiose che trasmettono involontariamente questo stato d’essere ai più piccoli.

Cohen attua un importante lavoro di recupero con i bambini che soffrono di ansia, attraverso l’utilizzo del corpo e del respiro.

Il corpo, i pensieri e le emozioni sono così intrecciati che non si possono separare.

Un pensiero spaventoso attiva immediatamente cambiamenti nella fisiologia del corpo.

La paura intensa aumenta il flusso sanguigno, rende mani e piedi freddi… tutto il corpo si mette fisicamente nello stato per rispondere con la modalità del combatti o fuggi.

Questa risposta va bene se la paura è reale, quando è frutto di un pensiero/immaginazione bisogna correre davvero ai ripari.

COSA FARE PER CONTRASTARE I PENSIERI DI PAURA IMMAGINARI:

    • Il respiro lento cambia l’esperienza di un pensiero spaventoso, portandogli via il potere di spaventare.  Bastano pochi minuti per cambiare la risposta fisica e mentale.
    • prendere consapevolezza del corpo, delle tensioni muscolari e creare l’intenzione di portare attraverso un respiro lento, un rilassamento anche ai muscoli che si percepiscono tesi, fa miracoli.
    • affrontare la paura e capire che è una immaginazione esagerata rispetto alla realtà, cambia l’intensità delle conseguenze fisiche.
    • saltare, correre, muovere il corpo intensamente aiuta a rilasciare le tensioni emotive e fa ritrovare uno stato di rilassamento fisico e mentale.
    • l’attività fisica aiuta a creare un ritmo nella respirazione. Finità l’attività fisica, viene naturale essere più propensi ad accogliere uno stato di rilassamento fisico e mentale.
    • fare yoga e meditare, migliora la consapevolezza del corpo, delle tensioni fisiche, del respiro e delle emozioni.

RILASSARSI E’ UN ALLENAMENTO VERO E PROPRIO

I bambini che imparano le tecniche di rilassamento fisico, vanno in crisi meno di frequente e quando capita, sono in grado di calmarsi più velocemente. Hanno acquisito una risorsa importante per affrontare l’ansia.

ACCETTARE IL VISSUTO EMOTIVO AIUTA A GUARIRE PRIMA

Molte persone non hanno le risorse per affrontare le emozioni che non hanno ascoltato per molto tempo, hanno paura del dolore che potrebbero sentire nella mente, nel cuore, nel corpo…

Se si accetta di affrontarle e si imparano le risorse per superare la paura/l’ansia, non si potrà che avere una vità più ricca e sana sotto molti aspetti.

RICAPITOLANDO:
    • il corpo e la mente sono indissolubilmente connessi
    • le emozioni come rabbia, paura, ansia possono generare veri e propri sintomi fisici di malattie anche gravi
    • molti si concentrano esclusivamente sulla diagnosi fisica trascurando la ‘diagnosi’ emotiva
    • accedere a risorse per gestire le paure è importantissimo
    • il respiro, il movimento e il rilassamento sono le risorse su cui puntare per vivere al meglio
    • per sviluppare il coraggio è necessario avere paura
    • il coraggio serve anche per ammettere di avere paura
    • una vita senza emozioni è come vivere in bianco e nero.

Ti auguro il coraggio per realizzare chi sei veramente.

SARCOPENIA….CHE PAURA!!!

cibo crudo

Bisogna avere paura della sarcopenia?

Se sai cos’è, è meglio evitarla, soprattutto se stai per superare i cinquant’anni di eta’. Ne hai meno? Allora è bene prepararsi per godere dei vantaggi di un corpo che risponde più velocemente agli stimoli.

LA SARCOPENIA SI PUO’ RALLENTARE.

La paura è bene averla e sentirla, fa mettere in moto, trovare le risorse per affrontare e superare i problemi.

Subire la paura è un’inutile fonte di stress…. La paura avvisa che abbiamo bisogno di attivare le nostre capacità di adattamento e fare qualcosa…

Fare! Attivarsi! ….non paralizzarsi o raccontarsela.

Prima di fare è utile conoscere e sapere che cosa.

Non cadiamo nel tranello odierno di accumulare conoscenze che rimangono nella testa a livello di nozioni che non verranno messe in pratica. Oggi a molte persone piace essere dei grandi teorici ma poi nei fatti, non mettere ciò che si conosce in pratica.

SAPERE E’ UTILE, FARE E’ PIU’ IMPORTANTE!!

COS’E’ LA SARCOPENIA:

E’ un fenomeno naturale e fisiologico di progressiva perdita di massa magra (MUSCOLI) e conseguentemente di forza fisica , energia vitale e mentale.

Un motore indebolito darà una cattiva qualità di vita con stanchezza ed irritabilità.

Senza attività fisica, a 50 anni di età molte persone hanno già perso circa il 10% della loro massa muscolare e a 70 anni ne avranno perso circa il 70%. Sono numeri impressionanti. Soprattutto se si pensa che il peso perso in massa muscolare, la maggior parte delle volte viene sostituito da massa GRASSA!!

Meno muscoli, meno forza ma più grasso da trasportare….una fatica tripla. Diminuirà la capacità di consumare le calorie… Chiaro il problema con cui tutti noi siamo destinati a fare i conti?

Terrorismo? No, perchè la paura viene presentata insieme alle soluzioni, che in teoria sono semplici, di buon senso ma non da tutti facilmente messe in pratica.

LA SOLUZIONE ALLA PAURA:

Bastano 30′ al giorno di esercizio fisico costante per attivare la sintesi proteica, il buon umore e maggiore energia vitale!

Bella soluzione…Potresti pensare che sia semplice e banale ma chiediti se lo stai facendo.

Se rimandi la soluzione, sarà per te sempre meno facile cambiare abitudini, perchè per farlo ci vuole energia, forza di volontà, e se c’è già una diminuzione delle forze, allora…..in bocca al lupo.

LE PERSONE VITALI E FORTI HANNO L’ABITUDINE DI FARE ATTIVITA’ FISICA CON REGOLARITA’

Forse un giorno inventeranno una pillola che risolverà i problemi senza cambiare abitudini e senza dover pensare di fare fatica. Ma oggi per quanti milioni facciano le ditte produttrici di attrezzi ‘miracolosi’ e supplementi, non hanno ancora dato risultati reali.

L’attività fisica, insieme al mantenimento dei muscoli, contribuisce a rendere più attivi i MITOCONDRI, i piccoli generatori di energia della cellula, migliora la funzionalità delle cellule muscolari del cuore, previene l’invecchiamento perchè attiva ormoni come testosterone e gh.

Muscoli più attivi, che si muovono, bruciano meglio gli zuccheri che circolano nel sangue, rallentando la resistenza insulinica, con tutti i rischi collegati, come: diabete, patologie cardiovascolari, obesità..

L’attività fisica migliora la qualità della vita e mantiene più giovani. Più benefici di così si muore. 🙂

L’ATTIVITA’ FISICA MIGLIORA L’UMORE:

Oltre alle parti fisiche, muoversi stimola nel cervello la produzione di neuro peptidi in grado di migliorare l’umore e la voglia di fare, donando benessere profondo, che molti atleti sperimentano durante le loro performance.

Camminare, fare le scale, allenarsi in palestra, nuotare, ballare, andare in bicicletta…non importa quello che scegli di fare per tenerti in forma, l’importante è farlo in modo costante e con stampato tra i tuoi pensieri, il piacere dei benefici che ti regalerà questa abitudine.

Ricapitolando:

  • sana paura della sarcopenia perchè porta a: perdita di massa muscolare, accumulo di grasso, invecchiamento, debolezza irritabilità, diminuzione della qualità della vita…

  • la soluzione: muoversi per almeno 30′ tutti i giorni.

  • scegli attività aerobiche per migliorare i muscoli del tuo apparato cardio circolatorio: camminare, fare le scale, andare in bicicletta, correre, nuotare, ballare…

  • oppure attività specifiche di rinforzo muscolare: allenamenti in palestra, funzionali a corpo libero, con elastici…

  • queste azioni porteranno più energia vitale perchè manterrai la forza muscolare, i mitocondri produrranno più energia, il cuore sarà più efficiente, l’umore sarà migliore.

  • abbina il piacere di queste azioni a tutti i benefici che potrai ottenere, così la ‘fatica’ sarà meno stressante e più leggera.

  • in ogni caso ricordati che sarai sempre tu l’unico vero RESPONSABILE di ciò che ottieni dalla vita.

Ora che sai, metti in moto l’azione. 😉

ENERGIA, QUALE MIGLIOR CARBURANTE?

Energia!!! La vita si svolge grazie all’energia.

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

Lavoisier

Hai mai pensato al tuo corpo come una macchina?

Miliardi di cellule compongono l’essere umano, si sono organizzate per vivere, creando apparati diversi, proprio come quelli di una macchina.

IL CORPO E’ UNA MACCHINA SOFISTICATA.

La complessa collaborazione tra tutte le cellule è sicuramente più elaborata di qualsiasi macchina ideata dall’uomo.

Come tutte le macchine, il corpo ha bisogno di carburante per poter creare l’energia necessaria alla vita.

LA VITA HA BISOGNO DI CARBURANTE

Sento molte persone che si lamentano di avere poca energia, si sentono stanche, la parola che viene usata con più frequenza è:  stress.

Se il principale carburante è il cibo, oggi non manca. Eppure molte persone sono alla ricerca di avere più energia e spesso desiderano dimagrire.

Perchè si mangia troppo e ci pratica poco movimento.

Oppure c’è forse qualcos’altro che non va?

Un’altra risposta è che si usa un carburante (cibo) per creare energia che non è dei più idonei.

Vediamo insieme in modo semplice, dal cibo quale carburante puoi ottenere.

Gli alimenti forniscono tre macronutrienti :

  • carboidrati (zuccheri) semplici e complessi.

  • proteine con gli aminoacidi di cui sono costituite.

  • grassi, divisi in saturi, monoinsaturi e polinsaturi.

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Ci sono nel cibo anche i micronutrienti anch’essi molto importanti: vitamine, sali minerali, enzimi….che non tratteremo in questo breve articolo, perchè ci concentreremo sul ‘carburante’.

La maggior parte delle persone crede che gli zuccheri o glucosio che si ricavano dai carboidrati complessi o semplici, sono il carburante migliore e più salubre che ci sia.

E’ CREDENZA DIFFUSA CHE LO ZUCCHERO SIA IL CARBURANTE PER ECCELLENZA.

In realtà non è vero del tutto. I carboidrati non sono il miglior ‘carburante’ per produrre energia. Fra poco capirai perchè.

Da anni è stata avviata una guerra contro i grassi, perchè sospettati di causare aumento di peso e problematiche a livello cardiovascolare.

Solo nel 2016 il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti ha emanato delle direttive in cui si consiglia ai cittadini americani di consumare pochi grassi saturi, in quantità inferiori al 10% delle calorie totali, nonostante gli studi clinici effettuati a supporto di questa affermazione risalgano agli anni 50 e siano stati da tempo ampiamente smentiti dalla scienza.

LA SCIENZA HA SMENTITO LA CREDENZA SULL’IMPORTANZA DEGLI ZUCCHERI.

E’ vero che zuccheri e grassi sono i carburanti da cui il corpo può ricavare energia.

E le proteine? Le proteine anch’esse in casi di emergenza, possono essere scomposte in zuccheri, creando nel processo di trasformazione delle sostanze di scarto che necessitano di essere eliminate, con un carico di lavoro in più per i poveri reni.

Scartiamo le proteine come carburante, perchè avrebbero sul lungo termine, un impatto pesante per la salute generale del corpo.

Rimane aperta la ‘battaglia’ tra zuccheri e i grassi.

Dove produce ENERGIA il  corpo?

La risposta è: sono i mitocondri, organelli all’interno delle cellule, che fabbricano l’energia necessaria.

La trasformazione ‘alchemica’ che permette di convertire in energia il cibo che mangiamo e l’ossigeno che respiriamo, avviene nei mitocondri, miliardi di organelli situati all’interno delle cellule.

Si stima che una persona adulta ne possieda 10 milioni di miliardi.

I MITOCONDRI SONO I RESPONSABILI DEI TUOI LIVELLI DI ENERGIA.

Gli organi sottoposti a maggiore attività metabolica ne hanno di più, come: cervello, fegato, reni, muscoli e non ultimo il cuore, dove ogni sua cellula contiene più di cinquemila mitocondri.

Se una persona con il suo stile di vita, danneggia la funzionalità cellulare dei mitocondri, avvertirà un calo di energia vitale.

MITOCONDRI CHE NON FUNZIONANO = MINORE ENERGIA VITALE

Quando si parla di metabolismo che non funziona, devi pensare a quanto sono in salute i tuoi mitocondri.

Se non c’è energia vitale, un sano funzionamento del metabolismo, viene più facile lo sviluppo di malattie gravi.

Il cibo che ingeriamo ogni giorno ha un effetto diretto sulla salute dei mitocondri.

Vediamo con più dettagli questi microscopici componenti delle cellule :
  • i mitocondri sono responsabili del 90% dell’energia che serve per la vita. Generano ogni giorno quasi 50 kg di molecole di energia, l’ ATP (adenosina trifosfato).
  • controllano la naturale morte delle cellule (apoptosi), eliminando i rifiuti cellulari prima che sviluppino malattie croniche.
  • riparano i danni nel DNA.
  • producono durante i processi di creazione dell’energia (ATP), e i radicali liberi (ROS).

Con l’avanzare dell’età il numero dei mitocondri diminuisce ma possiamo fare molto per rallentare questo naturale processo, con alimentazione ed attività fisica.

HAI GRANDE RESPONSABILITA’ SUI TUOI LIVELLI DI ENERGIA.

Qual’è la migliore cura che puoi dare ai tuoi mitocondri?

La risposta è molto semplice: fornisci loro il miglior carburante e svolgi attività fisica.

Il Dottor Joseph Mercola nel suo libro ” Trasforma il grasso in energia“, spiega in modo dettagliato come e cosa fare.

Ecco un confronto tra zuccheri/carboidrati e grassi:

  1. un’alimentazione ricca di zuccheri e povera di grassi stimola i mitocondri a produrre più radicali liberi (ROS), che quando sono troppi danneggiano le membrane cellulari, la struttura del DNA, favoriscono alti livelli di infiammazione e invecchiano precocemente l’organismo.
  2. Quando i mitocondri bruciano i grassi, la produzione dei radicali liberi si riduce del 30-40%. C’è un minore stress ossidativo e si riduce il livello d’infiammazione.
  3. troppi zuccheri stimolano eccessivamente la produzione di insulina, dalla quale a lungo andare, il corpo sviluppa una resistenza, con il rischio di diabete ed altre problematiche, come aumento della ritenzione di liquidi, aumento di trigliceridi e colesterolo…
  4. troppi zuccheri ed elevate quantità di insulina in circolo, con resistenza insulinica, bloccano le capacità del corpo di bruciare i grassi. Sovrappeso e difficoltà a perdere peso sono il risultato.
  5. Un eccesso di insulina, viene considerato dagli ultimi studi clinici, uno stimolo alla replicazione cellulare con problemi come i tumori.
  6. troppi zuccheri non utilizzati dal corpo, perchè se ne assume troppi e si fa poca attività fisica, costringono il fegato a convertire il glucosio in trigliceridi e in colesterolo LDL, considerati entrambi elementi per un alto rischio di problematiche cardiache.
  7. il consumo di grassi e la diminuzione dei carboidrati, porta il fegato a produrre quelle particelle del colesterolo ‘buone’, l’ HDL, che tiene pulite le arterie da eventuali placche.

Come fare per ‘bruciare’ i grassi, avere energia più ‘pulita’, migliorare il proprio peso corporeo e avere alti livelli di energia vitale?

  • è necessario ridurre i carboidrati, togliendo tutti quelli raffinati (pasta,pane,riso,patate, biscotti,dolci..) si mantengono quelli naturali della verdura, i quali sono accompagnati da abbondanti fibre (benefiche per l’intestino).
  • la diminuzione delle calorie dei carboidrati, verrà compensata dall’incremento dei grassi, prediligendo quelli di origine vegetale (olio oliva, lino, canapa, cocco, avocado, frutta oleosa secca…).

Questo cambio, porterà il corpo a modificare il proprio profilo enzimatico e metabolico, per poter utilizzare i grassi trasformati in chetoni.

I chetoni sono prodotti dal fegato a partire dai grassi introdotti con il cibo, sono molecole idrosolubili e passano facilmente le membrane delle cellule e la barriera emato-encefalica portando nutrimento anche al cervello.

Il corpo produrra abbondanti quantità di energia, grazie ai grassi, diminuendo fino a togliere completamente la fame e il desiderio di zuccheri, causati dagli abbassamenti veloci del glucosio nel sangue.

Il dott. Mercola, al contrario delle altre alimentazioni chetogeniche, non suggerisce di aumentare le proteine, perchè anch’esse in eccesso portano a sovraccarichi metabolici.

Tutte le quantità degli alimenti sono da personalizzare in base agli obiettivi, all’attività fisica svolta, alla composizione corporea e allo stato di salute…

I grassi sono il carburante ideale per il corpo, senza di essi ci saremmo estinti in poco tempo. L’abbondanza di cibo che c’è oggi, un tempo non c’era, le carestie erano all’ordine del giorno.

La chetosi nutrizionale di cui si parla ora, non ha niente a che fare con la chetoacidosi diabetica, una seria complicazione metabolica del diabete I.

Con la chetosi nutrizionale si avrà:
  • un abbassamento dell’infiammazione.
  • si potranno consumare meno proteine.
  • i chetoni hanno funzione protettiva sulle cellule cerebrali, prevenendo malattie neurodegenerative. (il cervello è composto da più del 60% di grassi)
  • miglioramento della funzionalità dei mitocondri, con più energia a disposizione.
  • si riducono le quantità di radicali liberi (ROS), rallentando l’invecchiamento.

In conclusione.

Nonostante ci abbiano fatto credere che i carboidrati siano essenziali quale carburante per vivere, in realtà è opportuno ridurli per consentire al corpo di bruciare i grassi a scopo energetico.

I carboidrati raffinati esistono solo da pochi decenni e le conseguenze del loro uso e abuso, sono evidenti ai nostri occhi. Aumento dell’obesità del 500%, casi di diabete quadruplicati, malattie cardiovascolari che hanno raggiunto un’incidenza del 40%.

Come sostiene il dott. Mercola, stiamo assistendo al fallimento delle linee guida e al tracollo della salute pubblica.

Ovviamente non sono solo le scelte alimentari a determinare la nostra salute…. Sappi che già con questa consapevolezza alimentare hai un grande potere di decidere quanto puoi migliorare i tuoi livelli di energia e benessere.

Approfondisci l’argomento se ti interessa, per cambiare carburante.

Buon viaggio!

 

DIPENDENZA DA ZUCCHERO

Tutto quel che c’è da sapere su questo tipo di dipendenza e come combatterla

Questo articolo è rivolto a:

  • chi ama la libertà,
  • chi ama la propria salute,
  • chi ama sentirsi efficiente e molto altro.

La parola dipendenza spesso è collegata alla droga.

La droga non porta cose positive nella vita, nelle relazioni, nella salute…

Sai ‘cosa’ sto per incriminare?

E’ un alimento che si trova facilmente, costa poco e le aziende alimentari lo inseriscono volentieri nei loro prodotti per ragionevoli e profittevoli motivi.

Sto parlando dello ZUCCHERO.

Lo zucchero al pari di una droga come la cocaina, può generare dipendenza.

CONSUMATORI CON UNA DIPENDENZA, PAGANO DI PIÙ, PERCHÈ NE VOGLIONO DI PIÙ

Molte complicazioni cominciano ad evidenziarsi nel moderno mondo occidentale, dove i cibi raffinati abbondano, ci sono serissimi problemi di obesità e salute.

Dipendenza da zuccheri

Una dipendenza di cui se ne parla poco ma per te che stai leggendo questo blog, credo possa interessare, perchè probabilmente hai a cuore la tua salute.

LO ZUCCHERO DA’ PIU’ DIPENDENZA DELLA COCAINA

Il paradosso è che lo zucchero per la vita è importante. Dà l’energia necessaria alle cellule per svolgere i loro compiti.

E’ importante precisare a quali zuccheri ci si riferisce e al problema delle quantità eccessive ingerite.

Il corpo è progettato per zuccheri accompagnati da fibre (che ne rallentano la digestione e l’assimilazione) e da abbondanti vitamine, minerali ed enzimi.

Avrai già indovinato che mi sto riferendo agli zuccheri contenuti da tutto ciò che produce madre natura :

frutta, verdura, cereali e legumi integrali.

Dipendenza da zuccheri

I principali problemi nascono quando questi prodotti vengono eccessivamente raffinati dall’industria alimentare, per garantire una maggiore conservazione e distribuzione della merce alle nostre tavole.

I processi di raffinazione eliminano quasi totalmente fibre, vitamine, minerali ed enzimi. Diventano prodotti che immettono velocemente grandi quantità di zuccheri in circolo, che il corpo non riesce a gestire al meglio.

I problemi causati da una dipendenza da zuccheri

I problemi nel lungo, medio termine sono l’eccesso di kg (obesità), scompensi cardiaci, cancro, peggioramento delle capacità cerebrali, fino al temuto diabete. Malattie che condannano all’assunzione di innumerevoli farmaci per arginare gli effetti deleteri delle malattie.

Quali sono i principali indiziati che creano dipendenza da zuccheri e problemi di salute?

Ecco una breve lista:
  • dolci in generale,
  • zucchero bianco,
  • barrette di cereali,
  • cereali da colazione a cui sono aggiunti zuccheri raffinati,
  • bevande zuccherate, come cole, aranciate…
  • succhi di frutta, anche se possono sembrare sani, non hanno fibre che rallentano digestione degli zuccheri..
  • pane, pasta, riso bianchi, cioè privi delle fibre…
  • farine 00

Confermata la ‘pericolosità’ di un’assunzione eccessiva di questi alimenti, affrontiamo la parte più delicata dell’argomento: la DIPENDENZA che si crea con gli zuccheri raffinati.

dipendenza da zucchero

Lo zucchero scatena una produzione di oppioidi endogeni nel nostro cervello e nel sistema nervoso. Si crea la nota sensazione di ‘appagamento’ generata dal consumo di dolci.

Questi ormoni e neurotrasmettitori attivati dall’assunzione di zuccheri, sono esattamente gli stessi messi in moto da molte droghe piuttosto note.

Origine dalla dipendenza da zuccheri

La dopamina è il neurotrasmettitore che il cervello produce per creare il bisogno di ricercarne un’assunzione successiva. Più zuccheri si assumono, più dopamina si produce e di conseguenza più zuccheri si vogliono assumere.

Ecco come si avvia la dipendenza. Ecco perchè molti non riescono a stare a dieta e perchè si preferiscono le medicine per contrastare le malattie create da un’alimentazione sbagliata.

Zucchero e Cocaina, in seguito a studi effettuati da scienziati sui topi, sono stati messi a paragone. Tutti questi studi sono stati pubblicati dal British Journal of Sports Medicine.

Il risultato ti sorprenderà: lo zucchero genera più dipendenza della cocaina.

I topi davano di matto per la soluzione ricca di zucchero. Desideravano abusarne, avevano la fame da droga. Un desiderio impulsivo per una sostanza psicoattiva. Soffrivano di tutti i sintomi da astinenza, quando privati degli zuccheri.

È possibile superare una dipendenza?

Combattere una dipendenza non è mai facile, soprattutto quando la sostanza è legalizzata e non se ne conoscono così bene tutti gli effetti negativi che può creare.

Credo che solo una corretta informazione, può rendere l’individuo più CONSAPEVOLE delle proprie scelte ed agire di conseguenza.

CONSAPEVOLEZZA E’ LIBERTA’

Per sottolineare perchè bisogna prestare attenzione ai cibi zuccherati assunti, ecco una lista di effetti negativi della dipendenza da zucchero:

  • sbilanciamento delle risorse minerali nel corpo.
  • mancanza di cromo,
  • aumento dei trigliceridi e colesterolo,
  • abbassamento della vitamina E,
  • cattiva assimilazione di calcio e proteine,
  • rischio di calcoli renali,
  • assorbimento troppo rapido degli zuccheri nel sangue,
  • emicrania,
  • problemi al tratto gastrointestinale per alterazioni della flora batterica,
  • aumento allergie,
  • vertigini

Già prima hai visto i problemi come obesità, diabete, tumore, artrite, asma, cataratta, arteriosclerosi, osteoporosi, emorroidi, vene varicose, carie….. sembra proprio che non manchi nulla.

Perchè non togliere i cibi ricchi di zucchero per evitare i rischi di così tante malattie?

Inoltre l’eccesso di zucchero riduce la forza del sistema immunitario, aumenta l’invecchiamento cellulare, accresce la ritenzione idrica, indebolisce i capillari, i tendini, gli squilibri ormonali….

Come tutte le droghe e le dipendenze induce a livello psico-emotivo :

  • aumento ansia, iperattività, irascibilità, depressione, instabilità emotiva,
  • difficoltà di concentrazione, riduzione delle capacità di apprendimento.

Mi spiace che questo articolo possa risultare terroristico, nei confronti di un cibo che fin da piccoli ci hanno fatto associare alla festa, alla convivialità… non voglio con questo farti rinunciare alle cose belle, anzi, si desidero solo aiutarti ad avere un’ottima salute per apprezzarle ancora di più.

SENZA SALUTE NON SI PUO’ GODERE LA VITA

dipendenza da zuccheri

La soluzione alla dipendenza da zucchero:

La soluzione a questo tipo di dipendenza si può trovare nell’uso di dolcificanti più sani come lo sciroppo d’agave, lo zucchero di cocco, la stevia… Usare farine integrali se si vuole fare dei dolci. Fibre che rallentano l’assimilazione degli zuccheri…

Inserire un pò di movimento fisico in più nella propria giornata, per consumare eventuali eccessi di calorie della nostra dieta.

Mi aguro che la conoscenza possa portarti una consapevolezza tale da rendere più dolce la priorità per la tua salute, per vivere una vita piena.

A presto!

AUTOFAGIA: NOBEL PER LA SALUTE

Autofagia e digiuno sono la combinazione vincente!

Il mondo è in continuo cambiamento e un miglioramento della medicina e una maggior attenzione al cibo, insieme ad altri fattori hanno prolungato la vita nella maggior parte della popolazione mondiale.

L’Organizzazione Mondiale per la Sanità stima che nel 2020 ci saranno più ultrasessantenni che bimbi sotto i 5 anni.

Un trend certo è che l’età media della popolazione è rapidamente aumentata e le conseguenze di questo fenomeno sono profonde per la salute, i sistemi sanitari, e i loro lavoratori.

autofagia

È sempre maggiore lo stimolo di curare la propria salute e vitalità, per affrontare al meglio la vecchiaia, evitando di finire nello stereotipo dell’anziano fragile e dipendente.

INSOMMA PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE…

Contrastare le malattie e rallentare il processo di decadimento naturale dell’organismo è possibile, adottando uno stile di vita sano, mantenendo un regime alimentare corretto e salvaguardando il proprio stato fisico ed emotivo.

Sono sempre di più i “nonni/e” energici/che che dimostrano la possibilità di essere attivi e sani dopo i 60 anni.

Invecchiare bene si può!

Curare il proprio stile di vita è un investimento che può in futuro evitare la fragilità e la dipendenza da sistemi sanitari sempre più costosi e non facilmente accessibili.

Curare la salute è un’investimento per il futuro!

Faccio questa premessa per presentarti la soluzione per la tua salute, premiata con un Premio Nobel nel 2016:

Si parla dell’AUTOFAGIA studiata dal biologo giapponese Yoshinori Ohsumi, premiato con il Nobel nel 2016.

AUTOFAGIA – Dal greco, “mangiare se stessi”, è un processo fondamentale e naturale che le cellule utilizzano per riciclare e rimuovere parti del corpo (cellule) invecchiate o malate.

Qui di seguito puoi vedere un breve video sui benefici dell’autofagia:

Le tue cellule si “autoriciclano“,  distruggendo i componenti che sono diventati inutili o malati, un processo FONDAMENTALE per le tue difese.

Il meccanismo dell’autofagia, assolutamente fisiologico, permette la pulizia della cellula, consentendo di sostenersi in situazioni difficili.

Perchè l’autofagia è utile al tuo corpo?

L’autofagia fornisce rapidamente carburante, energia e crea i mattoni fondamentali (aminoacidi) per il rinnovamento dei componenti della cellula. È dunque essenziale per rispondere alle situazioni di mancanza di cibo o presenza di stress.

Vediamo di seguito alcuni esempi per cui l’autofagia è essenziale per il nostro organismo:

  • Dopo un’infezione l’autofagia permette di eliminare batteri e virus.
  • Quando una cellula si trova in carenza di sostanze nutritive, sacrifica alcuni suoi elementi per avere l’energia necessaria alle funzioni essenziali.
  • Un malfunzionamento del meccanismo dell’autofagia può causare malattie come il cancro o la degenerazione dei neuroni tipica del Parkinson.

Come avviene l’autofagia?

All’interno delle cellule ci sono i lisosomi (responsabili della degradazione del materiale intracellulare), che riciclano le cellule vecchie o malate per trasformarle in aminoacidi (strutture delle proteine), che verranno usati per la creazione di nuove cellule.

Grazie all’autofagia il corpo può usare le cellule e i batteri danneggiati per avere nuove proteine.

Facciamo un altro esempio di quando entra in gioco l’autofagia:

Se una persona nella media, consuma 70 grammi di proteine al giorno attraverso l’alimentazione, ha bisogno di attingere all’autofagia per creare il resto delle proteine necessarie al proprio organismo…

Ed ecco che l’organismo ha la soluzione!

Quando l’autofagia va in crisi?

Mangiando troppe calorie e troppe proteine, questo importante processo viene rallentato o arrestato.

Ridurre le proteine animali è indispensabile per migliorare il funzionamento dell’autofagia e di conseguenza della salute del corpo.

autofagia

Ripulire l’organismo da ciò che non è più utile, grazie all’autofagia è di vitale importanza.

Se il nostro sistema di riciclaggio naturale non funziona correttamente le cellule vecchie e malate e i batteri cominciano ad accumularsi, causando nel lungo termine malattie, anche gravi.

Come indurre l’autofagia?

In tutti gli studi del dott. Ohsumi, si è usato il digiuno per stimolare il corpo a distruggere le cellule tossiche e a liberarsi di tutti i rifiuti.

Il digiuno permette alle cellule di vivere più a lungo, produrre più energia e di ridurre le infiammazioni.

Riducendo le calorie immesse nell’organismo, aumentano i livelli di ossido nitrico nel corpo, una molecola che aiuta a disintossicare e a ringiovanire il corpo.

La soluzione migliore è un digiuno intermittente che consiste nell’alternare periodi di cibo ea periodi di digiuno.

Il digiuno dà al corpo una “ripulita” ed aiuta a perdere i kg in eccesso, accelerando il metabolismo.

Innumerevoli scienziati promuovono i benefici del digiuno intermittente e controllato, per ridurre le malattie cardiache, i problemi neurologici, il diabete, le infiammazione, gli stress ossidativi e per ridurre la pressione sanguigna e i tumori.

autofagia

Non a caso moltissime religioni consigliano di fare un giorno alla settimana di digiuno per un maggior benessere spirituale e fisico.

Esistono diverse proposte fatte dai medici per curarsi con il digiuno e di seguito voglio elencartene alcune:

Digiuno di 24 ore.

Scegli un giorno della settimana, possibilmente quello in cui sei più tranquillo da stress fisici e mentali, per digiunare. Un consiglio è quello di bere molta acqua.

autofagia

Dieta mima digiuno.

Il professor Valter Longo nel suo libro LA DIETA DELLA LONGEVITÀ, propone 5 giorni alla settimana con un ridotto apporto calorico, tra le 500 e le 600 calorie giornaliere, per indurre il corpo tramite la restrizione calorica ad attivare tutti i processi che si avrebbero con un classico digiuno. Per ripulire e rivitalizzare l’organismo.

Un vero e proprio tagliando per acquistare salute e vitalità.

Se vuoi seguire il suo programma o avere maggiori informazioni, puoi visitare il sito www.prolon.it

Digiuno prolungato assistito.

Ci sono cliniche che seguono il paziente in più giorni di digiuno, con cure naturali per accompagnare l’organismo nella pulizia e nel ringiovanimento.

Qualsiasi tipologia di digiuno sceglierai di adottare, segui sempre le indicazioni di un medico qualificato e informati bene sui procedimenti da seguire e le eventuali conseguenze.

Ti ringrazio per aver letto questo articolo e spero che le informazioni riguardanti l’autofagia e il digiuno ti potranno essere utili.

Ti auguro una buona vita,

Ale