ATTEGGIAMENTO MENTALE

atteggiamento mentale

L’ atteggiamento mentale (mindset) fa parte del BIOHACKING

L’atteggiamento mentale è un insieme di strategie per sviluppare le potenzialità umane con l’obiettivo di longevità, salute, prestazioni fisiche eccellenti.

Quanto influisce sulla nostra vita? È così importante?

Secondo te ha più possibilità di farcela chi ha un dialogo interiore come: ” Ce la posso fare!” o “Non sono capace, sono un disastro!” ?

In questo articolo vediamo insieme cos’è l’atteggiamento mentale e quanto può aiutarci nel raggiungere un risultato.

La psicologia cognitiva ci aiuta a capire cos’è l’atteggiamento mentale.

La psicologa Carol Dweck, nel suo interessante libro: MINDSET. Cambiare forma mentis per raggiungere il successo, definisce l’atteggiamento mentale come l’insieme dei nostri pensieri e convinzioni/credenze. Il termine mindset deriva dalla psicologia cognitiva e pone l’attenzione su come le persone processano le informazioni.

atteggiamento mentale
Foto di John Hain da Pixabay

Abbiamo una capacità limitata di assorbire ed elaborare le informazioni. L’atteggiamento mentale aiuta a filtrare ciò che si sperimenta e come lo si interpreta. Questo significa che anche le nostre reazioni e azioni sono collegate con l’atteggiamento mentale.

Nell’atteggiamento mentale si ha una parte cognitiva (pensieri e convinzioni) e una parte d’azione/comportamentale.

Immagina un software che registra le nostre esperienze, emozioni, convinzioni e le nostre reazioni. Un programma depositato nella parte più profonda della nostra mente (il subconscio); questi “dati” permettono di rispondere in automatico a stimoli simili a quelli già vissuti.

Il subconscio serve essenzialmente a far risparmiare preziose energie cognitive e fisiche.

Oggi sempre più spesso si tratta l’argomento dell’atteggiamento mentale per influire strategicamente sulla gestione dei risultati/obiettivi.

UNA BUONA NOTIZIA SULL’ATTEGGIAMENTO MENTALE.

Dweck sostiene che l’atteggiamento mentale non è fisso ma può cambiare nel tempo come risultato di nuove osservazioni, convinzioni ed esperienze.

Per realizzare un risultato l’atteggiamento mentale non è tutto ma è molto importante per sviluppare e sostenere un approccio funzionale ed utile per l’obiettivo che si vuole raggiungere.

Pensare va bene ma serve l’azione per realizzare un obiettivo.

ATTEGGIAMENTO MENTALE PER LE SFIDE

L’atteggiamento mentale con tutti i suoi pensieri e credenze, determina la nostra capacità di affrontare le sfide della vita.

Le sfide sono tutte quelle esperienze che si trovano al di fuori della nostra zona di confort: quello che non sappiamo fare o che non abbiamo mai fatto.

Per crescere e realizzarsi è importante avere l’atteggiamento mentale corretto per lanciarsi e dire SÌ ai cambiamenti della VITA. Dire No è una prerogativa della mente, del subconscio, perché vuole rimanere nella sicurezza di ciò che già si conosce e che fa sopravvivere.

Quando si ascolta troppo la paura del cambiamento e si rimane a lungo nella zona di confort, arriveranno emozioni di noia e tristezza a farci capire che abbiamo bisogno di modificare qualcosa. Si avranno due possibilità:

  • Le distrazioni inutili
  • Rimboccarsi le maniche per cambiare e scoprire cosa vogliamo veramente.

Siamo esseri viventi programmati per crescere ed evolvere, questo ci differenzia dagli altri esseri viventi.

atteggiamento mentale
Foto di waldryano da Pixabay

ATTEGGIAMENTO MENTALE E CORAGGIO

Accettare con coraggio un cambiamento, porta ad affrontare qualcosa di nuovo che non si conosce, questo farà apprendere e fare proprie nuove risorse (crescita) o semplicemente si può scoprire che si poteva affrontare la paura senza timore perché le risorse c’erano già.

Superata la sfida e realizzato l’obiettivo desiderato otteniamo un successo e subentrerà in noi una sensazione di appagamento e soddisfazione.

ERRORI E FALLIMENTI: COME CREARE UN ATTEGGIAMENTO MENTALE DINAMICO.

Può accadere di non riuscire a superare una sfida con successo, in questo caso è importante inserire nel proprio atteggiamento mentale un significato positivo associato alle parole perdita, sconfitta, errore, fallimento

Nella maggior parte delle volte viviamo queste parole come qualcosa di terribile, generando giudizi negativi nei nostri confronti, diminuendo la mancanza di fiducia in sé stessi (bassa autostima) e consolidando la paura di uscire in futuro dalla propria zona di confort.

È utile modificare le proprie convinzioni collegate alla parola “sconfitta” perché ciò aiuta a modificare i comportamenti e le strategie necessarie per raggiungere ciò che si desidera.

Accettare la parola errore e sconfitta come elemento positivo per la propria crescita personale rinforza notevolmente l’autostima personale.

Gli errori vengono fatti sulle azioni (o procedure) svolte e non devono essere identificati con la propria identità.

Non sei tu che sbagli ma le azioni che hai scelto di fare.

Il Campione è colui che accetta e prende la sconfitta come parte del gioco. Si parla così di SCONFITTA VINCENTE.

Domande Guida per una visione più ampia sulla Sconfitta
Cosa ti ha ferito di più della sconfitta che hai vissuto?  
Quali lezioni o nuove strategie porta questa sconfitta?     
Quali credenze vincenti e positive puoi imparare da questa sconfitta?     
Quali abitudini ti ostacolano e ti impediscono di raggiungere l’obiettivo?     

MOTIVAZIONI DEBOLI E MOTIVAZIONI FORTI.

Nell’atteggiamento mentale per affrontare una sfida, troviamo motivazioni estrinseche (deboli) ed intrinseche (forti)

Le possiamo identificare facilmente soprattutto dall’utilizzo dei “devo” (estrinseche) o dai “voglio” (intrinseche).

Esempio di motivazione estrinseca:

  • La mia compagna si lamenta che sono grasso e vuole che dimagrisca.
  • Devo dimagrire altrimenti non mi ama più.

Esempio di motivazione intrinseca:

  • Mi peso e capisco che per la mia salute non va bene continuare così.
  • Voglio dimagrire perché mi amo e voglio essere responsabile della mia salute. Cerco strategie da applicare.

ATTEGGIAMENTO STATICO o DINAMICO?

Per ultimo ma non per importanza, nello studio dell’atteggiamento mentale si differenziano due tipologie diverse di pensieri:

ATTEGGIAMENTO STATICOATTEGGIAMENTO DINAMICO
di fronte ad un fallimento si tende
a chiedere : “perché a me?”
con il fallimento si vuole imparare per aumentare le proprie capacità e ci si chiede: “come?”
la sconfitta fa diminuire l’autostimaaccetta la sconfitta e cerca di imparare
trasforma lo sforzo in fatica e dovere inutile non vede il beneficio..prova piacere dallo sforzo perché consapevole che impara e migliora
non ascolta le critiche perché le interpreta come giudizi personaliascolta le critiche come preziosi feedback da cui può imparare
si sente minacciato dal successo degli altriaccoglie il successo degli altri come una lezione e ne trae ispirazione ed insegnamento

ATTEGGIAMENTO MENTALE: CONSAPEVOLEZZA E RESILIENZA.

L’atteggiamento mentale che porta al raggiungimento dell’obiettivo prefissato ha spesso questa caratteristica importante: la resilienza. Capacità di resistere a pressioni, difficoltà, stress, sia interne che esterne.

Le neuroscienze collegano la resilienza ad una migliore rete di connessioni neurali collegate alla capacità di gestione delle emozioni (intelligenza emotiva).

Conoscersi meglio per ristrutturare emotivamente le esperienze di stress/sconfitta è la chiave per costruire l’atteggiamento mentale orientato alla crescita e al successo.

La consapevolezza è metà della cura.

CAMBIARE NON E’ FACILE MA POSSIBILE!

Cambiare è la parte più impegnativa da accettare per il nostro cervello. Per farlo ci vuole:

  • desiderio;
  • concentrazione (focus);
  • volontà per creare tutte le nuove azioni(abitudini) necessarie per il cambiamento.

PERCHÉ IMPEGNARSI?

Le domande sono strumenti importanti per conoscersi meglio e generare la potente motivazione intrinseca, utile per affrontare le sfide. Se non si ha un desiderio/obiettivo a cui si attribuisce un beneficio/valore nel realizzarlo, non si potrà creare l’energia (emozione) necessaria per impegnarsi.

QUAL È IL PREZZO DA PAGARE PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO?

Oggi impegnarsi non è solo una questione di soldi. Ci vuole soprattutto il tempo da dedicare al cambiamento, ma attenzione a non usarla come ottima scusa per rimanere nella zona di confort e non cambiare.

QUALI STRATEGIE, PERSONE e CONVINZIONI SONO NECESSARIE?

Ogni obiettivo ha bisogno di strategie e azioni da compiere per essere realizzato. Alcune persone che l’hanno già realizzato possono esserci utili nel dare l’avvio al nostro percorso grazie a suggerimenti/feedback utili.

Se sei arrivato fino a questo punto, credo tu possa avere ora una tua opinione su quale importanza dare al tuo atteggiamento mentale.

Grazie per aver condiviso il tuo tempo leggendo l’articolo.

Ti auguro un mindset dinamico per creare successo nella vita 🙂

A presto.

CHI TE LO FA FARE?

I Bisogni ci guidano e determinano il nostro benessere

Molto spesso le neuroscienze sostengono che per oltre il 90% delle volte, facciamo scelte e azioni senza essere consci (consapevoli) del motivo per cui agiamo.

Ci sarebbe molto da scrivere su questo argomento riguardo:

  • Le credenze inconsce che abbiamo
  • I condizionamenti ipnotici che subiamo dai media
  • Le persone che frequentiamo

E tanto altro ancora…

In questo articolo voglio concentrare l’attenzione sulla TEORIA dei BISOGNI del dottor Maslow e spero che questa possa portare molta più consapevolezza sul motivo per cui l’essere umano agisce.

La piramide dei bisogni di Maslow

Nel 1954 lo psicologo Abraham Maslow propose un modello motivazionale dello sviluppo umano basato su una “gerarchia di bisogni”, cioè una serie di “bisogni” disposti su una piramide, dove alla base troviamo i bisogni più elementari, che una volta soddisfatti permettono di far emergere nuovi bisogni di ordine superiore.

Maslow fece un vero e proprio studio sulla motivazione umana.

Fu probabilmente il primo psicologo ad interessarsi della crescita psicologica dell’individuo attraverso i bisogni, le motivazioni e il loro soddisfacimento.

bisogni

Cos’è un bisogno e perché si genera la motivazione?

Un bisogno è la percezione di uno squilibrio tra la situazione attuale e una situazione desiderata.

Il bisogno è quindi uno stato di insoddisfazione che spinge l’uomo a procurarsi i mezzi necessari (i beni) per porvi fine o limitarlo.

La motivazione si attiva ogni volta che l’individuo avverte un bisogno.
La parola stessa è costituita da “motivo” e “azione”.

INSODDISFAZIONE = BISOGNO > MOTIVAZIONE > AZIONE > RISULTATO

bisogni
Foto di PDPics da Pixabay

Tendenzialmente la soddisfazione dei bisogni secondo una linea gerarchica è corretta, perché se non si ha l’aria da respirare per consentire al corpo di vivere, non credo si penserà al piatto di riso da mangiare la sera, e così via.

Facciamo un breve riassunto della piramide dei bisogni:

  1. BISOGNI FISIOLOGICI: sono i primi a dover essere soddisfatti e al cospetto dei quali tutti gli altri perdono di significato. Esempi sono l’aria, l’acqua, il cibo…
  2. BISOGNI di SICUREZZA: una casa, un lavoro, una comunità/famiglia…
  3. BISOGNI di APPARTENENZA: fanno parte di quella categoria meno “visibile” perché sono legati alle emozioni di cui l’essere umano ha bisogno per il suo benessere psicologico. Tra queste troviamo l’affetto e l’amore.
  4. BISOGNI di STIMA nei confronti della comunità a cui si sente di appartenere e soprattutto nei confronti di se stessi. L’autostima conferisce sentimenti di fiducia, valore, forza, capacità e di adeguatezza.
  5. BISOGNO di AUTO-REALIZZAZIONE: Si fa sentire dopo il raggiungimento dell’autostima da parte dell’individuo che ha percorso la piramide dal basso verso l’alto. In questa fase sicuramente emergono bisogni di creatività, compassione, spiritualità…

In questa continua ricerca nel soddifare i propri bisogni, l’essere umano non solo si appaga di beni materiali ma si ritrova a sentire il bisogno di emozioni, competenze e valori.

Sento il bisogno di crearti un po’ di confusione…

Con le prossime righe, infatti, vorrei portarti un po’ di sana “confusione” per approfondire la parte introspettiva necessaria, per rispondere al meglio alla domanda che ti ho posto nel titolo dell’articolo.

Te la ricordi?
La domanda era: Chi te lo fa fare?

La nostra odierna ricca e consumistica società, dove fortunatamente siamo nati, non segue in realtà questa logica di soddisfacimento dei bisogni proposta da Maslow.

Veniamo spesso manipolati e suggestionati nel pensare che alcuni valori siano più importanti di altri nella scala, attraverso l’introduzione di messaggi subliminali di insoddisfazione e frustrazione.

Foto di 272447 da Pixabay

Un messaggio pubblicitario spesso veicola emotivamente la seguente suggestione : “Se non hai questo (prodotto) non appartieni a questa (categoria) di persone”.

Risulta facile, così, creare confusione in un mondo “sottile” come quello delle emozioni.

Ecco che molte persone fanno salti mortali, finanziamenti, indebitamenti per comprarsi i vestiti, gli accessori, la casa, le automobili… pur di soddisfare il bisogno di appartenenza (sentirsi amati) o il bisogno di stima (autostima) che gli è stato suggestionato dalla società.

Per essere equi, coinvolgo anche il settore della crescita personale e spirituale, ai quali sono molto appassionato, ed investo molte risorse economiche e tempo.

In questo “settore” quante sono le persone attratte dal bisogno di appartenenza, sentirsi accettati e amati o di autostima? Io stesso mi pongo spesso questa domanda.

Tutti dovremmo (per il nostro benessere) essere onesti con noi stessi riguardo la motivazione profonda che ci muove verso il bisogno che sentiamo necessario realizzare.

CONSAPEVOLE MOTIVAZIONE = PROFONDA SODDISFAZIONE

Visto che sei in un Blog di consigli per migliorare il la tua forma fisica, prendiamo in esame questo argomento per fare qualche esempio.

La forma fisica è entrata in modo prorompente in questo mercato emotivo e ci sono aziende che guadagnano milioni di euro nel vendere prodotti dimagranti, diete, percorsi fitness, ecc…

bisogni
Foto di Pexels da Pixabay

Veniamo costantemente ed inconsciamente portati a paragonarci con modelli/e spesso irraggiungibili, trasformandoci nei peggiori giudici di noi stessi, abbassando il nostro livello di autostima, generando stress e insoddisfazione, creando quindi nuovi bisogni (e così il mercato cresce).

Perché se non siamo belli come i modelli proposti, non ci sentiremo amati o sicuri. (Bisogno di Appartenenza o Sicurezza)

Come la vedi?

Esiste una soluzione ai bisogni che ci vengono indotti dalla società?

La soluzione, come in molti se non tutti i problemi, è la consapevolezza. Imparare a Conoscere come reagiamo emotivamente è fondamentale.
Non ci resta dunque che trovare ed usare i “motivi” migliori per noi stessi.

Quando l’insoddisfazione per la propria forma fisica insorge, chiediti il perché e prova a capire dai tuoi pensieri/emozioni se è per un bisogno di sentirsi accettati, di autostima o per un bisogno positivo riguardante la tua salute o altro.

Molti obiettano che se non ci si sente insoddisfatti, non c’è l’ambizione nel realizzarsi con successo.

CONCORDO!

Ci vuole una SANA insoddisfazione, ma quando questa è eccessivamente critica nei propri confronti con costanti paragoni ed affermazioni critiche contro se stessi, è la via per l’insuccesso assicurato.

È importante migliorare se stessi e i propri bisogni

Le sfide per l’essere umano sono il pepe che rende più saporita la vita.

Migliora te stesso con obiettività ed amorevolezza nei tuoi confronti, per salire le più alte vette della piramide evolutiva del Sé.

Mi auguro davvero che questo articolo ti abbia trasmesso una sana confusione e nuovi spunti per rispondere al meglio alla domanda iniziale: “Chi me lo fa fare?”.

Al prossimo articolo e buona realizzazione del tuo Sé più alto!

Ale

DEVO vs VOGLIO

La maggior parte delle volte che conosco una persona quando inizia ad allenarsi o a seguire un determinato regime alimentare, da subito mi rendo conto che non ha chiari i motivi più profondi che la guidano nella sua scelta.

Si…..possono esserci una dichiarazione di qualche kg in più (la più diffusa), oppure che ha subito un infortunio o si è sentita in difficoltà nella sciata domenicale o in altre attività fisiche quotidiane… ma spesso non si va a fondo del reale perchè.

“Chi ha un perchè abbastanza forte, può superare qualsiasi come”. Nietzsche

Un altro elemento a cui presto attenzione quando mi espongono le motivazioni, è l’uso del DEVO e del VOGLIO. Ogni parola, in sè racchiude oltre al significato letterario, anche molte emozioni/energia che condizionano la nostra vita.

LE PAROLE HANNO ENERGIA

Pensa un istante, cosa evoca in te la parola DEVO/DOVERE?

Devo viene da “fuori”, siamo stati spesso condizionati/educati fin da piccoli a fare azioni senza essere messi al corrente del perchè andavano fatte.

Perchè i “grandi”, dall’alto della loro esperienza sapevano che era giusto così e quindi andavano fatte. Era il metodo usato dalla maggior parte dei genitori di chi oggi ha più di 35 anni.

Venivamo educati a non sviluppare una buona e consapevole capacità di scelta.

La triste realtà è che una volta cresciuti, diventiamo noi stessi quelle stesse autorità e ci imponiamo dei devo spesso frustranti e difficoltosi.

In più non ci diamo dei buoni e piacevoli motivi per scegliere.

Molte volte ci diamo anche delle pesanti punizioni con affermazioni/pensieri o peggio paragoni come :

“sei grasso/a e non sei riuscito/a a dimagrire, fai proprio schifo!”

“guarda quello/a che forma fisica ha….” spesso paragoni improponibili da modelli che non centrano nulla con il nostro contesto.

“ho fatto un allenamento di merda, sono proprio una schifezza”

……..sono solo alcuni esempi, ma ti assicuro che sento usare contro se stessi paroline meno delicate.

Come credi possa rispondere, in questo caso reagire, la tua parte emotiva?

Dopo un pò di sopportazione, alla prima occasione ci sarà uno sgarro alimentare o l’abbandono della dieta/allenamento, semplicemente perchè non se ne può più di tollerare i devo con i connessi giudizi e paragoni che li accompagnavano.

Questi sono chiamati conflitti autosabotanti, inseriti nel subconscio e vinceranno al 90% delle volte.

Veniamo alla parola VOGLIO, cosa risuona in te?

Voglio viene da dentro. Si usa quando siamo capaci di scegliere e vivere secondo le nostre intenzioni. Siamo più allineati con la nostra parte emotiva più profonda.

Chi sceglie Voglio, spesso non si condanna se riceve un fallimento durante il percorso di miglioramento di sè stesso.

Al contrario impara e consolida il fatto che i risultati si hanno con l’impegno e non tutto in una volta sola senza ‘fatica’.

Chi si muove con la parola Voglio ha più possibilità di entrare in quel flusso di piacere durante la sfida con sè stesso nel fare ciò che serve. Esce dalla zona di confort e pianifica un passo alla volta ciò che desidera.

Con il Voglio è più semplice dedicare la nostra attenzione e concentrazione verso l’obiettivo.

Ti assicuro che sono azioni non facili, perchè non fanno parte del nostro pacchetto automatico di abitudini installate con il tempo.

Si userà la Priorità per il risultato che vogliamo, perchè altrimenti la scusa del “non ho tempo” , prenderà piede e vincerà. Questa affermazione è la più gettonata per giustificarci ed evitare i famosi ‘insulti’ alla ns persona fatti….da noi stessi.

E’ davvero una sfida della vita soffermarsi per qualche momento ad indagare dentro noi stessi, lasciando da parte per un istante le innumerevoli distrazioni esterne ma è necessario farlo per scoprire perchè lo vogliamo.

Scoprire i nostri desideri più profondi per realizzarci, migliorandoci. Alleniamoci ad uscire dalle nostre routine quotidiane che conosciamo e che alla lunga possono trasformarsi in noia.

Non facile e per questo il viaggio si presenta decisamente affascinante e lungo ma ricco di soddisfazioni.

IL “NERVO” della SALUTE

Le funzioni benefiche del nervo vago sull’organismo

In un precedente articolo ho sottolineato l’importanza di un sistema nervoso “equilibrato”.

Per la salute è necessario dopo uno stato di ‘attivazione’ per fronteggiare una sfida, tornare alla normalità con un periodo di riposo fisico ed emotivo.

Il sistema nervoso simpaticotonico “attiva” tutto l’organismo, per fronteggiare il momento di “attacco o fuga”.

Terminato il momento di ‘stress’, in modo naturale il corpo torna alla normalità grazie al sistema parasimpatico.

Il sistema nervoso parasimpatico è la chiave di volta per guarire e rigenerare tutto il corpo.

Il nervo della salute a cui mi riferisco nel titolo di questo articolo, è il NERVO VAGO.

il nervo vago

Cos’ha scoperto la scienza sul nervo vago?

Alla fine degli anni ’90 il dott. Kevin Tracey fece un’interessante osservazione (allego l’articolo per chi volesse approfondire). Mentre stava sperimentando l’iniezione di un farmaco anti-infiammatorio a livello cerebrale, si accorse che l’infiammazione veniva bloccata anche a livello della milza e di altri organi, anche se la quantità del farmaco era troppo piccola per entrare nella circolazione ematica e arrivare ad avere effetto negli organi.

Attraverso studi successivi comprese che il cervello usava il sistema nervoso, e in particolare il nervo vago, per agire sulla milza e sugli altri organi per ridurre l’infiammazione.

Il nervo vago attraverso uno stimolo nervoso rilascia la molecola acetilcolina nell’organo bersaglio oggetto dell’infiammazione inducendo la soppressione della produzione di citochine TNF.  (Tracey, 2002)

Conosciamo meglio il nervo vago

E’ chiamato vago perchè letteralmente dal cervello vaga per tutto il corpo, innervando con numerose ramificazioni il cuore, polmoni, milza, intestino e altri organi vitali fino ad arrivare all’intestino.

E’ il principale ed  il più esteso ramo parasimpatico del sistema nervoso.

nervo vago

Dal punto di vista biologico, il nervo vago contrasta sia lo stress ossidativo, sia le infiammazioni, sia l’eccessiva attivazione del sistema nervoso simpaticotonico.

Grazie al nervo vago, vi è un continuo scambio di informazioni sullo stato d’essere degli organi interni.

Circa l’80/90% delle fibre del nervo vago sono dedicate a comunicare dal basso verso  l’alto.

Quando si parla di emozioni o “sensazioni di pancia”, ci si riferisce proprio a queste informazioni che dagli organi interni arrivano al cervello tramite fibre sensoriali.

La comunicazione dall’alto verso il basso, favorisce (se allo stesso tempo siamo in una condizione di calma), l’attivazione dei processi digestivi, fenomeno che non avverrebbe correttamente se la mente ‘agitata’ inviasse messaggi di tensione.

Saper attivare il nervo vago, comporta sapersi rilassare più velocemente dopo uno stress, regolare in modo più efficace il battito cardiaco e il livello di glucosio nel sangue, interagire correttamente con il sistema immunitario per ridurre l’ intervento antinfiammatorio quando non è più necessario.

Un malfunzionamento del tono vagale è correlato con stati di infiammazione cronica, umore ed emozioni negative, isolamento e infarto.

Se il nervo vago funziona bene, favorisce relax e calma. E’ associato anche a maggior abilità sociali e psicologiche, come la capacità di provare empatia, miglioramento della memoria e della concentrazione.

Come supportare e rafforzare il nervo vago

Numerose ricerche scientifiche, dimostrano che il sistema nervoso è geneticamente predeterminato, tuttavia esistono stili di vita, abitudini e comportamenti che risultano ancora più rilevanti dell’eredità genetica.

Diventa molto interessante indagare su quali meccanismi possono migliorare la salute e la qualità della vita, per sfruttarli a vantaggio del benessere fisico ed emotivo.

1. Respirazione e nervo vago sono correlati

Nervo vago

il primo modo per agire sul tono vagale è collegato alla sua funzione di regolare il respiro ed il battito cardiaco. Una respirazione lenta e profonda che coinvolge il muscolo del diaframma è fondamentale.

È importante che l’espirazione sia più lunga dell’inspirazione. Dopo un evento stressante, concentrarsi sulla respirazione, favorisce il superamento delle tensioni più velocemente.

Fare delle sessioni di respirazione, di pochi minuti, permette di allenarsi ad essere più veloci nel recupero fisico/emotivo.

Consapevolezza e connessioni neurali migliorano del nervo vago

Il nervo vago trasmette segnali dagli organi al cervello e viceversa. Una maggior consapevolezza dei propri stati interni (dalla tensione muscolare, alla fame, sapore del cibo, del respiro..) ed esterni (percezione del corpo nello spazio, rotazione di un arto, fino alla sensibilità rispetto luce e colori..) permette di sviluppare plasticità neurale.

NERVO VAGO

Attività come lo yoga, il tai chi e diverse forme di meditazione possono aiutare in questo processo di consapevolezza.

3. Il movimento rafforza il nervo vago

nervo vago
Photo by Jonathan Borba on Unsplash

Che il movimento fisico faccia bene è ormai noto.

Molti non sanno che fa bene anche al nervo vago. Quando si esegue un’attività fisica appena al di sopra delle nostre potenzialità, con richiesta di un buon livello di coordinazione, viene stimolato e rafforzato anche il nervo vago.

4. L’alimentazione e il nervo vago sono strettamente collegati

La connessione del nervo vago con lo stomaco e l’apparato digerente è rilevante. Pensiamo solo alla serotonina, il cosiddetto ormone della felicità: il 95% della serotonina viene prodotto dall’intestino e regola l’attività digestiva.

nervo vago

L’intestino detto anche “secondo cervello”, possiede una vera e propria rete nervosa autonoma. L’assunzione di cibi raffinati, grassi idrogenati, l’alcool, l’abuso di antibiotici, mancanza di attività fisica, sono tutti fattori che possono determinare uno stato di infiammazione a livello intestinale.

Per concludere:

la buona notizia è che possiamo fare molto per la salute, non è esclusivamente determinata dalla genetica.

Molti comportamenti, abitudini che possiamo scegliere di attuare durante la nostra giornata, incrementano notevolmente i livelli di benessere, salute ed energia psicofisica.

Mantieni il tuo nervo vago in salute e tutto il tuo organismo ne gioverà.

A presto,

Alex

SALUTE: QUESTIONE DI EQUILIBRIO

L’equilibrio del sistema nervoso influenza la nostra salute

Equilibrio significa possedere la giusta quantità (non troppo nè troppo poco) di qualsiasi qualità, che porta all’armonia e all’uniformità.

L’equilibrio è anche la qualità fisica che ti permette di rimanere in piedi senza barcollare e senza cadere.

La parola è comunemente usata per indicare l’equilibrio mentale o emotivo ed è sinonimo anche di padronanza di sè.

Equilibrio deriva dal latino aequilibrium, composto da aequus, “uguale”, e libra, “peso”.

Ovvero: di uguale peso.

Il riferimento più comune di equilibrio che tutti abbiamo nella nostra mente è l’immagine della bilancia in cui i due piatti si allineano orizzontalmente, essendo i pesi appesi di uguale peso.

Dai filosofi greci alle antiche tradizioni dell’antico oriente, raggiungere l’equilibrio è un concetto di benessere per avere una vita sana e felice.

In medio stat virtus -“la virtù sta nel mezzo”-

Aristotele

Con questo articolo voglio parlarti dell’equilibrio legato al sistema nervoso per farti capire perchè la tua salute è strettamente legata ai tuoi nervi.

LA SALUTE E’ CONNESSA AL TUO SISTEMA NERVOSO

Il sistema nervoso è un complesso apparato di “cavi” di varie dimensioni e lunghezze.

Il sistema nervoso si dirama dal cervello e dal midollo spinale (sistema nervoso centrale) a tutti gli apparati, organi, muscoli, pelle, occhi, bocca, articolazioni, tendini, legamenti (sistema nervoso periferico)….

A cosa serve il sistema nervoso

Il sistema nervoso coordina le attività del tuo corpo: presiede al funzionamento degli organi, e gestisce gli stimoli provenienti dall’interno e dall’esterno del corpo.

Per renderla l’immagine più semplice immagina il cervello come il centro da cui partono i comandi e in cui vengono analizzate le informazioni provenienti dal resto del corpo.

Gli organi funzionano grazie al sistema nervoso

Rilevamento di informazioni e reazioni accadono continuamente ma la maggior parte dei segnali avviene al di sotto della coscienza.

Se dovessi “gestire” i miliardi di input raccolti dal sistema nervoso in ogni istante, probabilmente impazziresti.

Alcuni esempi di azioni subconscie svolte dal sistema nervoso sono:

  • Il battito del cuore
  • La digestione
  • L’assimilazione
  • La dilatazione delle pupille in presenza di buio

Come viaggiano le informazioni lungo il sistema nervoso?

Le informazioni viaggiano lungo il sistema nervoso sotto forma di impulsi elettrici, provocati da un’ alterazione dell’equilibrio chimico-fisico del neurone (la cellula nervosa).

Il sistema nervoso periferico è composta da una parte autonoma (al di fuori della tua volontà), che controlla gli organi interni e le ghiandole.

Attraverso questo sistema che consiste in risposte simpatiche e parasimpatiche, il corpo può mantenere un equilibrio interno e reagire a stimoli differenti.

sistema nervoso

Per risposta simpatica, si intende una reazione di attivazione” del corpo come risposta ad uno stimolo specifico.

Semplifichiamo con un esempio:

Se c’è un leone davanti a te, il sistema nervoso simpatico, attiva immediatamente la produzione di ormoni specifici (adrenalina) che stimolano i muscoli, cuore, circolazione per la fuga o l’attacco.

Una volta che il pericolo è passato, il cervello farà entrare in azione il sistema nervoso parasimpatico, per favorire il processo di recupero e guarigione del corpo.

sistema nervoso

LA CALMA FAVORISCE LA RIGENERAZIONE

Queste due reti nervose, (il sistema nervoso simpatico e il parasimpatico), agiscono sugli stessi organi e ghiandole, ma hanno effetti opposti. Per questo bisogna mantenere un EQUILIBRIO tra i due sistemi per mantenere un’ottima salute.

Perchè oggi questo equilibrio è così compromesso?

La vita moderna con tutti i benefici che ha portato, ha creato anche tanti “pericoli” immaginari.

In poche parole non hai più da temere un pericoloso predatore ma al suo posto avrai preoccupazioni come:

  • Un mutuo da pagare per 20 anni (quando ti va bene).
  • Le tragedie del telegiornale.
  • L’ansia per un pericolo immaginario in cui i tuoi figli potrebbero incorrere.

Abbiamo decine e decine di “leoni” immaginari nel nostro cervello, e questo fa sì che il tuo sistema nervoso, in particolare quello simpatico, attivi reazioni di paura e costante stress in tutto il tuo corpo.

sistema nervoso

Il problema è che i nostri antenati dal leone scappavano:

se andava male morivano mentre se andava bene il pericolo cessava di esistere.

Nell’antichità lo stress era di breve durata, oggi le preoccupazioni si “installano” nei pensieri delle persone e mantengono lo stress costante per periodi molto lunghi.

Molte persone convivono da così tanto con lo stress, che non percepiscono più la tensione e i relativi problemi che questa costante “attivazione” può portare sulla salute fisica, mentale ed emotiva.

Qui di seguito troverai una lista di problemi causati da un sistema nervoso simpatico troppo attivo:

  • Accelerazione del battito cardiaco e aritmie cardiache.
  • Aumento della pressione arteriosa.
  • Aumento della sudorazione.
  • Aumento delle tensioni muscolari.
  • Vasocostrizione periferica (mani e piedi freddi).
  • Cattiva digestione e stitichezza.
  • Aumento della glicemia e del colesterolo.
  • Aumento del peso corporeo.
  • Dilatazione dei bronchi.
  • Aumento dell’infiammazione cronica.
  • Invecchiamento precoce.
  • Malattie cronico degenerative come diabete e cancro.

Quindi le reazioni vanno bene, ma solo se sono opportune e momentanee, perché bisogna favorire il funzionamento del sistema parasimpatico per riequilibrare, rigenerare e guarire il corpo e la mente.

Lo stress è utile ed importante ma non per troppo tempo.

I benefici di un sistema nervoso che funziona correttamente

Quando il sistema nervoso parasimpatico funziona, (come reazione naturale dell’organismo alla situazione di calma, riposo, tranquillità) determina:

  • Guarigione.
  • Rilassamento muscolare.
  • Lucidità mentale e proattività.
  • Rallentamento del battito cardiaco.
  • Diminuzione della pressione sanguigna.
  • Riduzione della tensione emotiva (ansia).
  • Attivazione della funzione digestiva.
  • Dilatazione dei vasi sanguigni (mani e piedi caldi).
  • Rallentamento della respirazione.
  • Riduzione della glicemia e del colesterolo.
  • Riduzione dell’infiammazione cronica.
  • Rallentamento dei processi dell’invecchiamento.

Più che mai il sistema nervoso della maggior parte delle persone di oggi, è collegato alle emozioni e pensieri che hanno di fronte agli eventi.

La gestione dei nostri pensieri ed emozioni è fondamentale per portare equilibrio nel sistema nervoso e godere di buona salute.

Come migliorare l’equilibrio del sistema nervoso?

La buona notizia è che puoi fare moltissimo per risvegliare il sistema nervoso parasimpatico, attivare la guarigione e migliorare la tua salute.

Come hai visto, il cervello stimola il sistema nervoso parasimpatico quando rileva il segnale di CESSATO PERICOLO.

Quindi è fondamentale che al nostro sistema nervoso arrivi questo messaggio e per farlo puoi lavorare attraverso:

  1. L’AMBIENTE
  2. I SUONI
  3. LA TEMPERATURA
  4. LA RESPIRAZIONE
  5. I PENSIERI
  6. IL CIBO
  7. IL MOVIMENTO
Ecco alcuni semplici esempi che puoi mettere in pratica facilmente:
  • Trova un luogo calmo, caldo e silenzioso dove trascorrere un po’ di tempo.
  • Ascolta musiche rilassanti per favorire la calma.
  • Posiziona il corpo in modo da permettere ai muscoli di rilassarsi.
  • Esponi il corpo al freddo per brevi periodi (favorisce l’attivazione del sistema parasimpatico).
  • Fai respiri lenti e completi usando il diaframma.
  • Mentre espiri lentamente infondi il pensiero/affermazione di calma attraverso tutto il corpo.
  • Assumi sostanze che favoriscono il rilassamento: camomilla, melissa, tiglio, magnesio…
  • Bevi abbondanti quantità di acqua per idratare e favorire la trasmissione dei segnali elettrici nel sistema nervoso
  • Mangia frutta e verdura che apportano minerali e sostanze che stimolano il sistema nervoso in modo ottimale.
  • Pratica YOGA per imparare a respirare e sciogliere le tensioni muscolari e mentali.
  • Medita.
  • Fai attività fisica (favorisce il rilassamento sia muscolare che mentale).
  • Dormi

Per concludere, ricorda sempre di gestire al meglio l’equilibrio del tuo sistema nervoso.

Scegli una o più soluzioni per infondere al tuo cervello un messaggio di calma.

E’ bene occuparsi di RIGENERARE le proprie energie e mantenere una buona salute per vivere la vita al massimo.

Spero davvero che quest’articolo ti sia stato utile.

A presto,

Ale

VIVERE FINO a 120 ANNI E’ POSSIBILE?

Da quando mi interesso di salute, del vivere bene… la mia attenzione è attratta da libri con titoli come:

  • VIVERE SANI FINO A 100 ANNI  del Dottor Roberto Bianchi
  • VIVERE 120 ANNi del giornalista Panzironi
  • HO DECISO DI VIVERE FINO A 120 ANNI del Dottor Ilchi Lee.

Il mio cambio di priorità/valori nel campo del benessere è iniziato molti anni fa, durante un seminario condotto da un arzillo ‘vecchietto’ che emanava un’allegria, un’energia così alta e contagiosa che la mia vocina interiore, mi ricordo che disse: “voglio diventare così…”

Per tornare alla domanda del titolo, in questi giorni parlavo entusiasticamente della  meta che ognuno di noi potrebbe darsi e mi sono scontrato con molte risposte che anche il dottor Lee ha trovato.

Poche persone a questo ambizioso progetto rispondono con piacere di si, le reazioni sono state più o meno così:

  • noo…sarebbe un inferno!
  • non è possibile.
  • raccontano esempi di gente sana (solo perchè mangiava insalata e faceva del moto), morta per malattie o incidenti.

Pare che la migliore domanda da porsi è : te la senti di vivere fino a 120 anni?

CI SONO SEMPRE PIU ULTRACENTENARI

La scienza concorda che le capacità di vita delle cellule umane sia ben oltre i 120 anni. Ci sono prove documentate di persone che hanno superato i 120 anni. Oggi gli anziani, con pochi accorgimenti sui propri stili di vita e con l’aiuto della moderna medicina, sono più prestanti e in salute rispetto a poche decine di anni fa.

Allora perchè ci sono queste reazioni più o meno forti che contrastano una tale possibilità? Ecco alcune ipotesi:

  1. una vita lunga richiama l’immagine di malattia, fragilità, dipendenza e timore di essere un peso per qualcuno.
  2. la vita che si ha ora, è difficile e poco soddisfacente e non si vede un futuro migliore.
  3. mettere in pratica gli stili di vita migliori (buona alimentazione, movimento…) sono per molti paragonabili a delle torture che li obbligano ad abbandonare quei pochi ‘piaceri’ che si prendono dalla vita.
  4. la paura di un futuro sociale, economico, della solitudine…
  5. la morte fa paura e non si vuole pensare al giorno che arriverà.

Inconsapevolmente o no, sono diversi i pensieri e le emozioni, collegati al fatto che vivere fino a 120 non è un buon obiettivo. Mi auguro, come sostengono il dottor Bianchi e il dott Lee, si diffonda sempre più la cultura dell’amor proprio e della cura della propria anima per vivere consapevolmente ogni giorno con piacere.

LA MORTE, IL NOSTRO APPUNTAMENTO PIU’ IMPORTANTE

In questi anni seguendo la filosofia e lo stile di vita che lo yoga propone, mi è piaciuta moltissimo l’affermazione di Antonio Nuzzo, un insegnante di yoga da più di 50 anni, il quale ad un seminario disse che lo yoga deve preparare l’essere umano all’appuntamento più importante che ha, cioè quello con la morte.

Arrivare a questo appuntamento carichi di acciacchi, o peggio ancora di sentimenti ‘pesanti’ come paura, rabbia, risentimento, rimpianti, tristezza…. non è uno dei migliori stati per fare l’importante ‘passaggio’.

Lo stesso Antonio Nuzzo è rimasto affascinato da come alcuni maestri dello Yoga accolgono con serenità l’abbandono del corpo fisico.

Anch’io nel mio piccolo,in particolare durante un pellegrinaggio in Himalaya, ho visto diverse persone molto grandi (oltre i 100 anni), emanare un carisma di forza, gioia immenso. Sono per me una fonte di ispirazione molto potente.

I CONSIGLI DEL DOTTOR LEE PER VIVERE BENE FINO A 120 ANNI:

LE ABITUDINI DETERMINANO LA LONGEVITA’

Ciò che mangi diventa il tuo corpo, diventa la tua energia, già in molti altri articoli ho sottolineato quanto sia importante scegliere come e cosa mangiare.

Uno studio dell’università di Londra svolto su 65.000 soggetti ha rivelato che chi consumava sette porzioni di frutta e verdura al giorno, presentava un tasso di morte prematura inferiore al 42% rispetto a chi ne consumava meno di una porzione al giorno.

La pratica di ridurre le calorie o il digiuno migliora moltissimo la salute e la vitalità.

FAI ESERCIZIO FISICO.

Fare del movimento fisico è universalmente riconosciuto che contribuisce a mantenerti più forte, sano ed migliora la qualità della vita.

Lo dimostrano quotidianamente arzilli vecchietti che compiono imprese che metterebbero in difficoltà anche giovani sportivi.

IL DNA LO ATTIVI CON LE TUE ABITUDINI

Non è DNA il motivo del successo. E’ la perseveranza, la mentalità…uno stile di vita/abitudini applicato giorno per giorno, anno per anno che porta al successo che noi ammiriamo. Se ti aggrappi alla scusa del dna, del miracolo…. togli potere a te stesso di cambiare le tue abitudini.

GLI OTTIMISTI VIVONO MEGLIO E PIU’ A LUNGO

Chi ha un punto di vista positivo sull’invecchiamento vive più a lungo e meglio di chi ne ha uno negativo. Perchè il corpo, l’alimentazione sono importanti ma il fattore più importante è l’allenamento per creare una psicologia forte, positiva…

Come usi la tua mente è importantissimo, tramite i pensieri e le emozioni fornisci il cibo che nutre tutto il tuo essere.

SCEGLIERE QUANTO VUOI VIVERE

creare un obiettivo è importante anche in questo ambito della longevità. Creare l’intenzione, mette il cervello nella direzione per poterlo raggiungere. Attiva l’attenzione e la volontà per imparare, fare ciò che serve.

E’ una domanda potente, chiediti “per quanto tempo scelgo di vivere?”

LA POPOLAZIONE MONDIALE STA INVECCHIANDO

E’ un dato di fatto, si fanno meno figli e si vive sempre più a lungo, fra pochi anni ci guarderemo in giro e vedremo molti più ‘vecchi’.

Il problema è che pochi si stanno preparando mentalmente e fisicamente per affrontare questa nuova fase.

LA VECCHIAIA E’ UNA FASE IMPORTANTE DELLA VITA. PREPARATI!

Ho visto la generazione di mio padre (1938), che avevano l’obiettivo posto fisso ⇒ pensione e poi completamente impreparati si sono trovati ad affrontare quello che è peggiore della morte…..avere tanto tempo a disposizione e non sapere come impiegarlo con soddisfazione. Una vera tristezza.

Osservavo questi pensionati, che all’inizio erano molto felici di avere la giornata ‘pagata’ dal loro duro lavoro ma nel giro di pochi anni, non sapevano come organizzarsi per tutto questo tempo libero.

Oggi questa situazione sta migliorando tra le generazione dei nuovi anziani, soprattutto in chi ha studiato o ha l’abitudine di leggere.

In queste nuove generazioni di anziani, sai quale problema riscontro? Sono più preparati mentalmente, perchè hanno studiato, leggono…hanno una mentalità più giovanile/attiva, ma ‘abitano’ in un corpo malfunzionante, con molti acciacchi e con poca energia.

Non si sono occupati quando stavano meglio di mantenere il corpo fisico efficiente. Si dà per scontata la salute ma non è così.

Mi auguro che le nuove generazioni abbraccino la cultura di uno stile di vita a 360°, che curino il corpo, l’alimentazione e la mentalità, per vivere con gioia e soddisfazione molti anni di una vita che se si vuole, può essere più lunga e piena.

 GRANDE E’ MEGLIO DI VECCHIO

Concludo raccontandoti che non mi è mai piaciuta la parola vecchio, perchè collegata ad un significato rappresentato da malattia, fragilità, dipendenza, tristezza…. suggerisco sempre di cambiarla con GRANDE.

Per me è questo l’obiettivo per una vita vissuta al meglio: crescere, migliorare e diventare sempre più completi, competenti, saggi, amorevoli e sereni per essere al termine, pronti ad abbracciare anche il nostro appuntamento più importante.

A te la decisione per una vita da grande.

ANSIA e CONNESSIONE MENTE-CORPO

MENS SANA IN CORPORE SANO

                                       Giovenale

Da molti anni tra i vari magneti attaccati al mio frigo, ce n’è uno che riporta questa locuzione latina tratta da Giovenale.

Mi ha sempre molto ispirato pensare a quanto il benessere della mente dipendesse da quello del corpo.

L’intenzione del poeta è di portare l’uomo ad aspirare a due beni primari, quello della sanità dell’anima e alla salute del corpo. Il resto sono valori e beni, importanti ma allo stesso tempo effimeri.

CORPO e MENTE SONO CONNESSI TRA LORO.

Quando ti senti bene fisicamente è più probabile che ti senti a posto anche da un punto di vista psicologico: si è inclini a sorridere, al buonumore e a vedere il bicchiere mezzo pieno, mentre quando ci si sente tristi, demoralizzati, anche il fisico sembra mettersi a fare le bizze e ci si sente gravati da tanti piccoli disturbi.

Anche nel linguaggio comune, se ci pensi bene, questa connessione tra mente e corpo viene sottolineata spesso. Lo confermano espressioni verbali come “mi ha spezzato il cuore”, “sento le farfalle nella pancia”, “ho la testa fra le nuvole”, “ho un peso sullo stomaco” e via dicendo.

DISTURBI DA SINTOMI SOMATICI E DISTURBI CORRELATI:

Una volta la maggior parte dei medici si occupava di ascoltare anche il vissuto emotivo del paziente per poter avere una visione del quadro clinico più chiara. Il corpo spesso somatizza oltre a comportamenti, stili di vita errati, anche stati emotivi persistenti correlati a quello che chiamiamo stress.

Paura, rabbia, tristezza.. se non ascoltate e risolte, portano a veri e propri disordini chimici che nel tempo creano la malattia fisica.

Le emozioni influiscono su organi ed apparati importanti come:

stomaco, intestino, cuore, apparato respiratorio, sensazioni di debolezza o di mancanza di energia, dolori e così via.

La diagnosi fisica è importante quanto quella emotiva

Il vero problema è che quando la malattia è il risultato di un lungo periodo di emozioni non ‘ascoltate’ e non risolte, il paziente spesso ha creato per paura di affrontare il problema a monte, uno stato di evitamento emotivo. Si avrà così una rincorsa a collezionare diagnosi a tutti i costi.

LA SINDROME DEL DOCTOR-SHOPPING:

Esami su esami a livello fisico verranno condotti per trovare una soluzione, una rassicurazione. Questa corsa alla soluzione viene definita come doctor-shopping. Tutti gli esami sono giustificati, perchè a tutti gli effetti il corpo presenta sintomi fisici reali.

Il dolore c’è ed è reale, una delle possibili soluzioni è di prendere in considerazione anche l’aspetto meno fisico, come il proprio vissuto emotivo.

L’ANSIA E LE SUE CONSEGUENZE:

L’ansia, in parole semplici, è la figlia della paura di qualcosa che potrà accadere in futuro e sentire di non avere le risorse necessarie per rispondere in modo adeguato al problema che arriverà.

Come tutte le emozioni l’ansia è una ‘cosa’ buona e giusta, perchè ci darà l’occasione di imparare nuove abilità per crescere e superare le sfide della vita.

Il danno/la malattia si realizza quando si trasforma l’ansia in stress negativo: paure sempre più grandi, conseguenze disastrose, perchè siamo convinti di non essere capaci di sviluppare, trovare le risorse necessarie per affrontare il ‘problema’.

Questo tipo di ansia può somatizzarsi con disturbi fisici veri e propri e trasformarsi anche in attacchi di panico.

Oggi l’ansia è in aumento, perchè le paure immaginate dal nostro cervello sottoposto ad innumerevoli stimoli, sono sempre più intense e varie.

I sintomi fisici possono essere presenti come:
  • irrequietezza
  • agitazione
  • nervosismo
  • iperattività
  • rigidità muscolare
  • mal di pancia
  • ulcere
  • diarrea
  • alterazioni della pressione e del battito cardiaco

LAVORARE SUL CORPO AIUTA A RIDURRE L’ANSIA

Leggendo il libro “LE PAURE SEGRETE DEI BAMBINI” di Lawrence J. Cohen, ho trovato ulteriore conferma di quanto lavorare sul corpo possa aiutare a migliorare anche la nostra vita emotiva.

E’ un libro rivolto ai genitori, dà utili risorse per gestire i sempre più numerosi bambini ansiosi presenti oggi. Sono il frutto dell’ansia che respirano e vivono a casa con i genitori e tutte le altre persone ansiose che trasmettono involontariamente questo stato d’essere ai più piccoli.

Cohen attua un importante lavoro di recupero con i bambini che soffrono di ansia, attraverso l’utilizzo del corpo e del respiro.

Il corpo, i pensieri e le emozioni sono così intrecciati che non si possono separare.

Un pensiero spaventoso attiva immediatamente cambiamenti nella fisiologia del corpo.

La paura intensa aumenta il flusso sanguigno, rende mani e piedi freddi… tutto il corpo si mette fisicamente nello stato per rispondere con la modalità del combatti o fuggi.

Questa risposta va bene se la paura è reale, quando è frutto di un pensiero/immaginazione bisogna correre davvero ai ripari.

COSA FARE PER CONTRASTARE I PENSIERI DI PAURA IMMAGINARI:

    • Il respiro lento cambia l’esperienza di un pensiero spaventoso, portandogli via il potere di spaventare.  Bastano pochi minuti per cambiare la risposta fisica e mentale.
    • prendere consapevolezza del corpo, delle tensioni muscolari e creare l’intenzione di portare attraverso un respiro lento, un rilassamento anche ai muscoli che si percepiscono tesi, fa miracoli.
    • affrontare la paura e capire che è una immaginazione esagerata rispetto alla realtà, cambia l’intensità delle conseguenze fisiche.
    • saltare, correre, muovere il corpo intensamente aiuta a rilasciare le tensioni emotive e fa ritrovare uno stato di rilassamento fisico e mentale.
    • l’attività fisica aiuta a creare un ritmo nella respirazione. Finità l’attività fisica, viene naturale essere più propensi ad accogliere uno stato di rilassamento fisico e mentale.
    • fare yoga e meditare, migliora la consapevolezza del corpo, delle tensioni fisiche, del respiro e delle emozioni.

RILASSARSI E’ UN ALLENAMENTO VERO E PROPRIO

I bambini che imparano le tecniche di rilassamento fisico, vanno in crisi meno di frequente e quando capita, sono in grado di calmarsi più velocemente. Hanno acquisito una risorsa importante per affrontare l’ansia.

ACCETTARE IL VISSUTO EMOTIVO AIUTA A GUARIRE PRIMA

Molte persone non hanno le risorse per affrontare le emozioni che non hanno ascoltato per molto tempo, hanno paura del dolore che potrebbero sentire nella mente, nel cuore, nel corpo…

Se si accetta di affrontarle e si imparano le risorse per superare la paura/l’ansia, non si potrà che avere una vità più ricca e sana sotto molti aspetti.

RICAPITOLANDO:
    • il corpo e la mente sono indissolubilmente connessi
    • le emozioni come rabbia, paura, ansia possono generare veri e propri sintomi fisici di malattie anche gravi
    • molti si concentrano esclusivamente sulla diagnosi fisica trascurando la ‘diagnosi’ emotiva
    • accedere a risorse per gestire le paure è importantissimo
    • il respiro, il movimento e il rilassamento sono le risorse su cui puntare per vivere al meglio
    • per sviluppare il coraggio è necessario avere paura
    • il coraggio serve anche per ammettere di avere paura
    • una vita senza emozioni è come vivere in bianco e nero.

Ti auguro il coraggio per realizzare chi sei veramente.

STANCHEZZA VS ENERGIA

E’ dura!“…. “Che fatica!“….” Sono Stanco morto!“…

Ascolti mai, affermazioni come queste? In palestra mentre ti stai allenando o magari sono tra i tuoi pensieri.

Sei d’accordo che affermazioni del genere non possono innalzare i livelli di energia vitale?

Dichiarazioni del genere contribuiscono a farti percepire più stanchezza.

SE TI SENTI STANCO, NON C’E’ ENERGIA.

SE SEI ENERGICO, NON C’E’ STANCHEZZA.

Quando ascolto queste dichiarazioni, cerco di prendere le distanze per non farmi contagiare dalla stanchezza in esse contenuta.

Rischio a volte di risultare poco simpatico, perchè rispondo che:“c’è di peggio!”.

Se fossimo in una miniera con turni da 12 ore, con un salario al minimo, potrei sentirmi autorizzato a formulare pensieri del genere…. ma in una palestra con tutte le comodità…

E’ per me un vero schiaffo alla fortuna che stiamo vivendo oggi. Non si può lasciare spazio alla lamentela.

LE PAROLE CONDIZIONANO LA PERCEZIONE SENSORIALE.

Come appassionato di ipnosi, ti ricordo che le suggestioni o in questo caso le autosuggestioni ripetute con intensità, realizzano la realtà percepita dai tuoi sensi.

PRESTA MOLTA ATTENZIONE ALLE PAROLE CHE USI PER DEFINIRE LA REALTA’ CHE STAI VIVENDO.

E’ una minaccia? No, ma mi auguro che venga presa seriamente in considerazione. Se vuoi avere più energia vitale.

Cos’è l’energia vitale?

Nella medicina tradizionale cinese viene chiamata “QI” , in quella indiana “PRANA”.

In questo breve articolo non voglio toccare i concetti spirituali ad essa legata o quelli più scientifici studiati dai fisici quantistici, dove si afferma che TUTTO E’ ENERGIA. Una continua vibrazione,  che connette tutto e tutti….

Rimaniamo su una spiegazione più ‘piccola’. Il corpo umano è composto in media da 100 mila miliardi di cellule, ognuna di esse produce energia vitale.

Anche i pensieri, le emozioni producono energia, perchè strettamente collegati al corpo fisico grazie al sistema nervoso e agli ormoni.

Pensieri ed emozioni influenzano intensamente la vita energetica delle cellule.

SE C’E’ ENERGIA, C’E’ SALUTE

L’energia vitale è misurabile sotto forma di campo elettromagnetico (AURA), generato dall’attività delle cellule, delle onde cerebrali, dagli impulsi nervosi, dal cuore e da altri organi interni.

Gli stati d’animo, cioè l’insieme di emozioni create e vissute a seconda di come percepisci una data esperienza, influiscono sui tuoi livelli di energia vitale.

LE EMOZIONI CONDIZIONANO LA TUA ENERGIA VITALE.

La paura, la rabbia, la frustazione, la tristezza…. influiscono sul corpo con impulsi nervosi ed ormonali ben precisi.

Stanchezza, dolore, malattia sono il risultato di un’energia vitale in disarmonia.

Tramite uno stile di vita che prende in considerazione il corpo, i pensieri e le emozioni….o se preferisci corpo mente e spirito.

Puoi imparare a conservare ed aumentare il più possibile la tua energia vitale, rallentando il processo di decadimento organico, il dolore e le malattie.

Per aumentare la tua ENERGIA VITALE considera questi punti:

CORPO

  1. Respira! Impara a respirare con tutti i muscoli respiratori. In particolare il diaframma, un muscolo che permette ai polmoni di funzionare al meglio. Massaggiando con il suo movimento, cuore ed organi interni. Favorisce come una pompa il movimento della linfa, la quale ti difende dalle malattie e dalle infezioni.

  2. scegli alimenti ricchi di nutrienti e micronutrienti (ENERGIA). Proteine, carboidrati complessi, fibre, grassi essenziali, vitamine, minerali ed enzimi. Li trovi prevalentemente negli alimenti vivi come frutta, verdura (cruda è meglio), frutta secca (noci,mandorle,semi oleosi..), legumi, cereali integrali…. Evita il più possibile i cibi raffinati perchè ricchi di calorie vuote (poche vitamine, minerali e fibre).

  3. fai più pasti e spuntini al giorno per riuscire a trattenerti dal desiderare pasti troppo abbondanti. Una digestione impegnativa sottrae energia vitale. I cibi raffinati, grassi, fritti… consumano più energia per essere elaborati.

  4. bevi molta acqua.

  5. fai un giorno di digiuno ogni tanto (seguito da un esperto) o assumi centrifugati, estratti di frutta e verdura per depurarti ed alleggerirti.

  6. muovi il corpo, per avere muscoli forti che ti possano sostenere. Sviluppa una migliore efficienza del cuore e del sistema vascolare e polmonare. Avrai più ossigeno ed energia vitale a disposizione.

  7. fai stretching. L’allungamento muscolare ‘scioglie’ letteralmente le tensioni emotive ‘trattenute’. Togliere le tensioni fisiche permette un miglior flusso dell’energia vitale attraverso il tuo corpo.

  8. muoversi permette di attivare il sistema linfatico, il quale difende naturalmente l’organismo dalle infezioni.

MENTE (PENSIERI) ed EMOZIONI

  1. fai attenzione alla qualità dei tuoi pensieri, parole, perchè con essi crei l’esperienza della tua realtà ed induci di conseguenza il cervello ed il corpo a produrre la chimica delle emozioni/ormoni.

  2. Se mangi cibo da 1 a più volte al giorno, ricorda che i pensieri ti nutrono praticamente tutto il giorno. Sviluppa quella che in America oggi chiamano MINDFULNESS, cioè la CONSAPEVOLEZZA della MENTE(pensieri).

  3. inserisci l’abitudine di meditare. Ti aiuterà ad essere più concentrato e centrato sulla tua energia fisica e mentale.

  4. leggi libri con argomenti positivi per la tua mente. Guarda trasmissioni che permettano di elevare la tua energia emotiva. Evita il più possibile notizie, immagini nel quale sono inserite emozioni di paura, rabbia…

  5. frequenta persone con energia vitale elevata e difenditi da chi si lamenta senza un reale ed importante motivo.

Il problema non sono i problemi, ma l’atteggiamento che usi per affrontare i problemi.

Ora con tutta questa ‘fatica’ 😉 mi auguro tu possa avere capito come essere più energico.

A presto

 

PERCHE’ MUOVERSI?

Un giorno, mi ha colpito la frase di un formatore motivazionale, il quale diceva che l’essere umano di base non è pigro, semplicemente ci sono cose che non ama fare.

LA PIGRIZIA NON ESISTE. CI SONO SOLO COSE CHE NON AMI FARE.

Trovare i perchè, i motivi per cui dedicarti a scegliere di fare un’azione piuttosto di un’altra, è fondamentale.

Trovare il perchè è l’inizio per la tua motivazione.

Cos’è la motivazione? Lo dice la parola stessa: MOTIVO per un’AZIONE. Semplice no?

Spesso quando faccio lezioni in palestra, comprendo che molte persone non hanno chiari i motivi che le portano ad allenarsi.

Sanno che fare attività fisica li porterebbe a dimagrire, ed è il motivo che spinge con molta confusione la maggior parte delle persone ad iscriversi in palestra.

Non sapere perchè, cosa e come fare, putroppo, diventa spesso un alibi per non abbandonare le vecchie e care ‘piacevoli’ abitudini (non mangiare sano, non muoversi..)

Sarai certamente anche tu d’accordo con me, che tendiamo a raccontarcela abilmente per non cambiare.

Io per primo mi accorgo spesso di raccontarmela. 🙂

L’alibi che sento con più frequenza è quello del: “NON HO TEMPO!”.

Un motivo o una scusa (chiamala come vuoi) ineccepibile. Il vero problema sono le priorità che noi abbiamo nella vita.

LE PRIORITA’ PRENDONO IL TUO TEMPO.

Che priorità dai alla tua giornata?

Più sei intelligente, più usi la tua intelligenza (inconsapevolmente) per giustificarti e procrastinare.

Puoi usare la tua intelligenza per motivarti, per creare nuove abitudini, per migliorare la qualità della tua salute, della tua forma fisica, del tuo stato emotivo…

Vediamo insieme perchè mettere tra le tue priorità, muovere il corpo:

1) MUOVERSI PER DIMAGRIRE E SENTIRSI PIU’ BELLI.
iniziare un’attività fisica per dimagrire, perdere qualche kg di grasso, in modo da sentirsi e vedersi più belli.

2) MUOVERSI PER TONIFICARE E MODELLARE I MUSCOLI
il movimento attiva la massa muscolare, tonifica e modella le forme del corpo.
3) MUOVERSI PER UN CUORE PIU’ EFFICIENTE, PIU’ ENERGIA, PIU’ LIBERI DALLE TOSSINE.
muoversi mette in moto i muscoli più nascosti ed importanti come quelli dell’apparato cardiovascolare e polmonare.
Cuore, vasi e polmoni diventano più allenati ed efficienti nel distribuire l’ossigeno alle cellule (più energia) ed eliminare le tossine dal corpo.

4) MUOVERSI PER DIVERTIRSI INSIEME AD ALTRI.
c’è chi si muove perchè si diverte a svolgere un’attività fisica con altri, con cui condividere fatica e gioia per il tempo trascorso insieme e per i risultati ottenuti.
Può essere una partita a tennis, calcio, corsa, sci….

5) MUOVERSI PER PREPARARSI AD UNA GARA SPORTIVA.
altri si allenano perchè sono sportivi che inseguono un risultato, quindi si muovono seguendo tecniche ben precise e raffinate di allenamento per migliorare la prestazione fisica, coinvolta nello sport che li appassiona.
6) MUOVERSI PER MIGLIORARE LA SALUTE E PREVENIRE L’INVECCHIAMENTO.
dopo aver visto diverse motivazioni di tipo estetiche e sportive, secondo il mio parere, bisognerebbe trovare anche una sana motivazione verso la ricerca del miglioramento e del mantenimento di un’ottima salute ed energia vitale.
Contrastare gli effetti fisiologici che gli anni lasciano sul corpo, può essere una buona motivazione per chi ha superato i 35 anni. Serve a prevenire l’invecchiamento.
7) MUOVERSI PER MIGLIORARE LA SALUTE EMOTIVA E GESTIRE MEGLIO LO STRESS ODIERNO.
oggi più che mai si discute degli innumerevoli benefici che il movimento ha sulla salute della mente.
Il movimento migliora lo stato d’animo, le emozioni. Il sistema nervoso si scarica attraverso l’allenamento da molti stress emotivi che si accumulano durante le nostre caotiche giornate sedentarie.
Il corpo e la mente sono fatti per muoversi, ricaricarsi e scaricarsi da energie emotive, fisiche che non serve più trattenere.
Muovere il corpo migliora la connessione con la mente e la respirazione. Migliore consapevolezza corporea, miglior contatto con le proprie emozioni.

Dimagrire, tonificarsi, divertirsi in compagnia, essere preparati per un evento sportivo o semplicemente avere una buona salute ed invecchiare bene, sono a mio modo di vedere tutte scelte che dimostrano amor proprio.

Amarsi è tra tutte, la cosa più importante da imparare in questa vita.

MUOVITI PER L’AMORE.

Il vittimismo, la lamentela o peggio ancora con la malattia non sono forme di Amore.

Lamentarsi è un modo per richiedere attenzione da parte degli altri.

E’ un’attenzione che viene scambiata spesso con la parola Amore.

Ecco perchè è così diffusa la lamentela.

Inizia ad amarti e poi condividi con gli altri l’amore che hai imparato con te stesso/a, per vivere una vita ricca e soddisfacente.

L’importante per amarsi è muoversi sempre…..perchè quando non ci si muove più… indovina dove ti trovi? 🙂

A presto.

SE LO DICI….POI LO FAI

Le abitudini sono azioni ripetute nel tempo e sono fondamentali per il tuo successo.

La parte più impegnativa di un’abitudine è quella di iniziarla e continuare a ripeterla, fino a diventare automatica. Memorizzando quella serie di azioni come una parte di te, anche la scienza delle abitudini, lo ha dimostrato.

INIZIARE UNA NUOVA ABITUDINE, E’ LA PARTE PIU’ IMPORTANTE.

Ci sono molte strategie per costruire una nuova abitudine, come quella dei 5′, (clicca qui se vuoi andare a ripassarla) o come quella di cui stai leggendo ora, cioè il RENDERE CONTO. Trovare una o più persone di fiducia a cui dichiarare la tua volontà, nel costruire una specifica nuova abitudine(obiettivo).

Si! Uno dei modi più efficaci per tenerti saldo, sul percorso della formazione di un’abitudine è quella di dover rendere conto a qualcuno, combinata con alcune ‘conseguenze’, intese come delle penalità che dovrai rispettare, se non mantieni l’impegno.

Questo metodo, aiuta a superare le ‘resistenze‘ al cambiamento, da parte del tuo cervello.

RENDERE CONTO E’ UNA POTENTE STRATEGIA, PER CONTINUARE.

Se vuoi inserire l’abitudine all’esercizio fisico, perchè vuoi migliorare la tua forma, la tua salute e vuoi creare uno stile di vita più sano per la tua vita…può aiutarti la figura di un personal trainer o nel caso vuoi dimagrire, quella di un dietologo. Entrambi, sono riferimenti importanti per il tuo cambiamento e per il tuo successo.

Dover rendere conto, mantiene alta la tua motivazione e la tua forza di volontà. Con un professionista, impiegherai meno tempo e risparmierai molti errori, che potrebbero invece ostacolarti.

PAGARE UN PROFESSIONISTA, DA’ PIU’ VALORE ALLA TUA DECISIONE.

L’atto di pagare per la consulenza, contribuirà ad aumentare anche la tua motivazione.

Ovviamente, ci tengo a ricordare, che pagare, affidandoti ad un professionista, non significa, che farà lui, il lavoro per te e nemmeno che avrai una ‘scorciatoia’ per evitare quello che bisogna fare, per creare l’abitudine.

CI SONO TANTE STRATEGIE GRATIS.

Ecco alcuni metodi più ‘economici’, per rendere conto:

  • condividi il tuo obiettivo sui social o raccontalo alle persone a te vicine, in modo da sentirti sostenuto. Ti impegnerai di più, nel mantenere la parola;
  • trova un compagno/a di allenamento, in questo modo l’appuntamento preso, farà superare il primo ostacolo per iniziare;
  • crea una sfida con qualche tuo amico/a, prevedendo una penalità in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo;

Sentire di dover rendere conto o pagare delle conseguenze, psicologicamente, metterà un accelleratore alla tua forza di volontà e motivazione.

RENDERE CONTO, MANTIENE ALTA LA TUA MOTIVAZIONE.

Questa strategia del rendere conto, funziona molto bene, perchè noi esseri umani siamo esseri sociali. E’ nel nostro DNA, desiderare di appartenere e sentirci accettati dal gruppo di nostri pari.

VOGLIAMO FARE BELLA FIGURA, PER QUESTO METTIAMO PIU’ IMPEGNO.

Fare parte di un gruppo, ti farà impegnare al massimo, facendoti rimanere fedele alla promessa fatta.

Puoi osservare queste dinamiche di maggior impegno, nei gruppi o nelle comunità di allenamento. Nell’energia del gruppo, ciascuno dà il massimo e difficilmente ci si lascerà demotivare dalla ‘vocina’ interiore che vorrebbe portarti sul divano a mangiare qualcosa di sfizioso, davanti ad una divertente serie televisiva.

Ecco perchè l’allenamento individuale, in palestra, diventà più impegnativo e meno divertente di altre attività fisiche di gruppo.

Per riassumere:
  • siamo esseri sociali, ci teniamo a mantenere la parola data, per sentirci accettati ed apprezzati;
  • trova una o più persone a cui raccontare il tuo impegno, per costruire una nuova abitudine;
  • definisci un piccolo obiettivo per volta, che vuoi raggiungere, da dichiarare ad altri;
  • definisci delle ‘conseguenze’, penalità, se non raggiungi l’obiettivo desiderato;
  • impegnati con pazienza e per poco tempo, ogni santo giorno.
Fammi sapere, come sta andando il tuo progetto.